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Martedì, 18 Feb 2025

Oggi sarò a Milano per partecipare a una Tavola rotonda, su invito del Direttore Generale di Assomineraria, in occasione della presentazione del Rapporto ambientale sulle attività di esplorazione e di estrazione di idrocarburi in Italia.

Penso che mi abbiano invitato in seguito all'uscita della relazione ICHESE (Ministero dello Sviluppo Economico), dove "non si è potuto escludere" che due terremoti di magnitudo 6 circa, verificatisi nel 2012 in Emilia, siano stati provocati (o innescati, indotti, triggerati ...) dalle estrazioni petrolifere effettuate in località Cavone, a poca distanza dalle zone epicentrali.

Che cosa sia questo ICHESE l'ho spiegato nel precedente numero del Foglietto, nei limiti delle informazioni disponibili, perché tutto in questa vicenda è un po' segreto, un po' nascosto. Senza mancare di rispetto a nessuno: anche molto confuso.

A voler pensar male (ma si fa peccato) si potrebbe definire decisamente reticente.

Ho letto volentieri il Rapporto dell'Assomineraria. Mi ha addirittura sorpreso. Pensavo di trovarvi le solite cose un po' autocelebrative tipiche di aziende che prima di tutto devono autopromoversi e impegnarsi a "restare sul mercato", come suol dirsi. Invece ho imparato molte cose sui rischi e sulla sicurezza sul lavoro, su tecniche di gestione di rifiuti anche pericolosi, sulla valorizzazione del territorio, su un modo intelligente e moderno di vedere la sostenibilità ...

Notevole l'impegno nella definizione dei parametri ambientali necessari per la presa consapevole di decisioni da condividere in modo trasparente con tutti e da spiegare, se necessario, in ogni dettaglio.
Se ho ben capito sono decine di migliaia i posti di lavoro connessi a queste attività e decine di migliaia i posti dell'indotto. Indubbiamente una realtà industriale di primaria importanza.

Sfortunatamente, una grandissima parte del nostro fabbisogno energetico può essere soddisfatto solo grazie a importazioni che fanno uscire enormi quantità di denaro dal Paese, con tutto quello di negativo che per la nostra economia ne consegue. Anche l'un per cento di energia non importata rappresenterebbe un fatto positivo. Colpisce quindi l'impegno con cui si cerca di demonizzare qualunque attività connessa all'approvvigionamento energetico.

Non mi riferisco alle popolazioni che vivono in prossimità degli impianti e che, anche per le scarse informazioni che ricevono, giustamente si preoccupano di capire e, nel dubbio, si oppongono. Mi riferisco ai cosiddetti "esperti" che compaiono come funghi quando c'è da apparire e magari da lucrare qualcosa. Assumendo un atteggiamento catastrofista riescono più facilmente a catturare l'attenzione. Passano dal "prevedere" terremoti a dritta e a manca ad immaginare catastrofi di ogni tipo per qualunque attività umana sul territorio.

Particolarmente vergognoso è l'aver tirato in ballo la sismicità indotta in Olanda da immissione di fluidi come esempio negativo per impaurire ulteriormente le persone. Si tratta di scosse di magnitudo attorno a 3, cioè scosse con energia 30.000 volte più piccola di quella liberata da un terremoto di magnitudo 6, come quelli emiliani del 2012. I cittadini olandesi sono estremamente ben informati dei fatti e hanno pronti i moduli per richiedere rimborsi per eventuali piccoli danni. Senza drammatizzazioni o inutili sceneggiate provocate da coloro che da queste cose guadagnano.

L'esempio olandese dovrebbe essere usato a favore ma, in totale malafede, viene usato scientemente da noi contro l'utilizzo di eventuali nostre risorse disponibili.

Ma non ci si limita solo a questo: si cerca addirittura di colpevolizzare coloro che con il loro impegno cercano di risolvere questioni fondamentali per l'intera comunità nazionale. A questo punto sarebbe molto elegante e politicamente corretto ammettere che in Emilia pochissimo o niente si era fatto per la prevenzione sismica come, purtroppo, è sempre avvenuto in quasi tutta Italia.

Cercare di scaricare le responsabilità dei danni dei sismi del 2012 sull'estrazione petrolifera sta diventando non solo un autogol ma, sopratutto, una situazione ridicola anche se qualche "esperto" cerchi disperatamente di sostenere cose insostenibili sul piano logico. Che rinunci, anch'egli, a qualche guadagno e chiudiamo questa pagina patetica e grottesca.

Non so se Vasco Errani, Presidente dell' Emilia Romagna, legge Il Foglietto o se qualcuno glielo racconta. So con certezza che è una persona di grande intelligenza. Potrebbe mostrare un alto senso politico e civico trovando il modo di chiudere questa vicenda in maniera elegante e non esporre più la nostra Regione a situazioni, diciamo, un po' surreali.

Segua solo il suo buonsenso, non ascolti esperti dell'ultim'ora e troverà la strada giusta.

*Geofisico

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