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Martedì, 16 Apr 2024

Il 3 febbraio scorso, viaggiando su Facebook sono incappato nel sito Meteovesuvio, dell’Avvocato Giuseppe D’Aniello, dove appariva il seguente curioso messaggio.

“31/01/2018 !!! CLAMOROSO !!!

INGV OSSERVATORIO VESUVIANO DI PROPOSITO OSCURA A SITI TERZI I SISMOGRAMMI DELLE RILEVAZIONI SISMICHE DEI VULCANI CAMPANI A MENO DI SPECIFICI ACCORDI DA STIPULARE CON L'ISTITUTO. QUESTO NON CI CONSENTE PIU' DI PUBBLICARE SUL NOSTRO PORTALE I SEGNALI SISMICI DELLE RETI PUBBLICHE GESTITE DA INGV-OV

QUESTA LA DICITURA CHE COMPARE DA OGGI NELL'AREA DEDICATA:

“E' vietato ogni genere di duplicazione ("mirroring") su altri siti, a meno di specifici accordi con questo Istituto”.

Per protesta, il sito Meteovesuvio era stato reso inaccessibile dal gestore. Seguivano numerosi commenti a favore e a sostegno. Ne ho aggiunto uno anch’io, perché mi è sembrato del tutto incomprensibile questo atteggiamento burocratico da parte dall’INGV che dovrebbe avere tutto l’interesse che le informazioni scientifiche su un’area tanto critica vengano diffuse il più possibile.

Il sito è stato poi riaperto e mi son messo a leggerne i contenuti. Ho così potuto fare una “scoperta” che mi ha colpito. Ho letto:

“30/12/17 ESCLUSIVA METEOVESUVIO: OTTENIAMO DAL DPC I RENDICONTI I E II SEMESTRE 2016

A seguito di Nostra istanza del novembre 2017, il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) ci ha inviato i Rendiconti scientifici sull'attività dei vulcani Campani redatti da INGV. Non è ancora disponibile, in quanto non inviato da INGV, il rendiconto relativo al I semestre 2017...”.

Dico subito che questo comportamento pretestuosamente altalenante mi ha incuriosito.

Vengono, poi, riportati stralci del rapporto INGV, che ora tutti possono consultare. In breve, dal Bollettino Semestrale INGV dei Campi Flegrei – che non sono riuscito a trovare nel sito web dell’INGV – scopro che, tra marzo e aprile 2016, l’INGV Napoli aveva fatto dei rilievi che mostravano dei forti minimi gravimetrici nella zona Solfatara-Pisciarelli. Una seconda campagna micro-gravimetrica era poi stata effettuata nell’ottobre 2016, che ha consentito una comparazione con i dati di marzo 2016.

Questi minimi sono ascrivibili esclusivamente alla formazione di cavità in prossimità della superficie. La relazione sulle misure eseguite nel 2016, infatti, con grande chiarezza recita: “La diminuzione di gravità osservata da marzo, sebbene concorde come andamento con il sollevamento, non è giustificata dall’ampiezza dello stesso, che è risultato nel periodo marzo-ottobre di 5.6 cm equivalente ad una diminuzione di g di circa -16 μGal. Quindi, le variazioni di gravità sono da associare quasi esclusivamente a variazioni di massa/densità nel sottosuolo, come ad esempio quelle dovute a formazioni di vuoti e/o fratture”.

Il 12 settembre 2017, alla Solfatara si era verificata una terribile tragedia: una famiglia, figlio padre e madre venne inghiottita in uno di quei vuoti. Erano Lorenzo Carrer, 11 anni, e i suoi genitori Tiziana, 42 e Massimiliano, 45.

Dal 2016, quindi, all’INGV erano consapevoli del fatto che il suolo in certe zone della Solfatara era estremamente sottile, vale a dire che certe zone erano estremamente pericolose.

La tragedia è avvenuta in una zona dove i visitatori potevano accedere perché al di fuori dalle recinzioni di sicurezza. Sulla base dei dati microgravimetrici, le recinzioni dovevano essere tempestivamente spostate, se non altro per una banale questione di precauzione.

Non possiamo certo sapere quando e come le informazioni sulla pericolosità del suolo della Solfatara siano state fornite al DPC e quali iniziative quest’ultimo abbia intrapreso. Da quanto ci è stato detto, non si può escludere che lo stesso DPC sia stato reso edotto del problema a seguito della richiesta formale dell’Avvocato D’Aniello. E che per soddisfare tale istanza, fatta sulla base del diritto alla trasparenza, il DPC abbia successivamente ottenuto il rapporto dall’INGV.

Nella seconda metà di novembre 2017, c’è stato un incontro tra INGV, DPC e Comune di Pozzuoli, proprio sui rischi connessi ai Campi Flegrei. Nessun cenno è stato fatto in merito alla fragilità del suolo della Solfatara. Le risultanze del convegno devono essere state molto positive, visto che il Presidente dell’INGV ha dichiarato alla stampa: “Le affermazioni di qualche singolo ricercatore che vuole mettersi in mostra, sono molto discutibili da un punto di vista etico ed è sconfortante e indecoroso che il lavoro di mille ricercatori dell'Ingv al servizio del Paese venga messo in discussione da affermazioni avventate sui media”.

Sarebbe corretto che venissero fatti nome e cognome di quel “qualche ricercatore” e chiarito a quali “affermazioni avventate” ci si riferisca. Altrimenti, ci troveremmo, al solito, di fronte ad allusioni vagamente minacciose, prive di basi scientifiche. Sarebbe inoltre possibile verificare se quelle affermazioni siano veramente avventate: al Vesuviano operano vulcanologi di valore indiscusso dai quali, personalmente, non ho mai sentito fare “dichiarazioni avventate”.

La tristissima vicenda della Solfatara implica gravi responsabilità: è forte l’impressione che chi ne è consapevole si stia adoperando per scaricare su altri omissioni e sottovalutazioni. E questo sì che sarebbe privo di valore etico, da qualunque punto di vista lo si consideri.

Sarebbe ora che gli ottimi geofisici, vulcanologi e sismologi che operano nell’INGV, che in altri tempi lo hanno portato ai massimi livelli internazionali, imponessero il ritorno all’onestà intellettuale e al rigore scientifico. Prima di cadere irreversibilmente nel grottesco.

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Geofisico dell’Accademia dei Lincei

 

 

 

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