Redazione
Il decreto di riordino dell'Istat ha giustamente spazzato via la norma che includeva il presidente della Commissione per la garanzia dell'informazione statistica tra i componenti del cda dell'ente, stante il principio che vieta che uno stesso soggetto possa assumere la doppia veste di controllore e controllato.
Di recente, però, un dirigente dell'Istat, in comando presso il Ministero di Brunetta, è stato nominato membro della stessa Commissione, sicché il controllato Istat è diventato controllore di se stesso.
In concreto, é uscito Achille Chiappetti ed è entrato, per vegliare sulla qualità statistica, Leonello Tronti (già candidato a direttore Istat).
La decisione appare stupefacente. Ma ancor più lo è il silenzio e l’indifferenza di quanti (politici, carta stampata et similia) sono soliti invocare ogni e qualsiasi separazione tra l’ente pubblico produttore di statistiche e il potere politico, che deve, invece, vigilare sulla correttezza delle metodologie usate.
Con personale dello stesso Istat? Bah.