di Alex Malaspina
Ha davvero dell’incredibile quanto è successo al Cnr nella giornata di martedì scorso.
Nel primo pomeriggio, il presidente Luciano Maiani, a cinque giorni dalla (ri)approvazione dello statuto da parte del cda, ha deciso di rendere pubblico il testo, facendolo apparire sul sito dell’ente.
Maiani, personalmente, alle ore 14:15, ha voluto darne comunicazione ai dipendenti, con un messaggio, inviato per mail, contenente alcune considerazioni e valutazioni sul documento.
A distanza di qualche ora, alle 19:10, i medesimi dipendenti si sono visti recapitare una nuova mail che specificava testualmente: “Per un mero errore materiale é stata inviata una versione non definitiva del messaggio del Presidente Maiani. In allegato la versione finale. Segreteria del Presidente”.
Dopo poco più di due ore, i messaggi diventavano tre, dal momento che agli increduli destinatari veniva inoltrata un’altra mail, che così recitava: “Per un ulteriore errore, legato all'attuale momento di forte stress, la versione inviata era una versione non definitiva del messaggio del Presidente Maiani. In allegato la versione definitiva. La Segreteria di Presidenza”.
Dalla lettura del testo del “nuovo” messaggio di Maiani, ai più è parso subito che qualcosa non andava e che, verosimilmente, si trattava di un errore, se non di una contraffazione, che però, incredibilmente, era riuscita a raggiungere il personale del Cnr.
Chi si aspettava una pronta e secca smentita da parte del Cnr è rimasto deluso.
Da fonti interne si è appreso che l’ultimo messaggio era un clamoroso falso, che aveva come mittente la presidenza del Cnr.
Forse sarebbe il caso che Maiani, oltre a scusarsi con il personale per la stupefacente vicenda, fornisse anche qualche spiegazione su una storia che ha dell’inquietante.