Nonostante l’azione della Corte dei conti che nel 2008 ha chiesto ai vertici dell’Istat oltre 190 milioni di euro per non aver sanzionato i non rispondenti ai questionari, la materia delle sanzioni tiene tuttora banco in via Balbo e sembra non trovare pace.
Persiste, infatti, il ping pong delle responsabilità, che appare davvero incredibile.
Tutto ruota attorno alla figura del responsabile del procedimento di contestazione dell’inadempienza.
Nell’arco di poco più di un mese, dal 20 dicembre 2010 al 31 gennaio 2011, si sono alternati al timone della procedura ben cinque soggetti diversi.
Da un semplice capo Unità operativa a un dirigente di servizio, per passare poi a due direttori centrali e per ritornare, forse, ma non è detto, al dirigente del servizio.
Trattasi di una situazione kafkiana, che denota una linea tutt’altro che decisionista.
La materia, da molti considerata incandescente, sta spaventando tutti, ma incredibilmente non viene affidata all’Ufficio Legale, cui invece dovrebbe spettare. O no?