Redazione
Davvero strano il comportamento dei vertici dell'Istat, che se da un lato dimostrano di essere attenti lettori (forse col favore delle tenebre) del Foglietto, dall'altro si ostinano a tenerlo fuori dalla rassegna stampa (ad usum delphini).
Il top, comunque, è stato toccato la scorsa settimana, quando l'ente presieduto da Enrico Giovannini ha pubblicato sulla Intranet una risposta all'articolo sulle "mense scolastiche" apparso sul Foglietto, senza però linkarlo. Invitato dal nostro giornale a porre rimedio all'inconveniente, il link è stato subito attivato.
Forse all'Istat, come in alcuni altri enti, Il Foglietto della Ricerca continua a essere un tabù.
La controrisposta del nostro settimanale alla nota dell'Istat non si è fatta attendere e ha messo a nudo il tentativo malriuscito dell'ente di via Balbo di giustificare la "legittimità" della tardiva rilevazione (gennaio 2011) del forte incremento subìto a Roma dalle mense scolastiche, a decorrere da settembre 2010, a seguito di una delibera dell'amministrazione Alemanno del mese di luglio dello stesso anno.
L'analisi del Foglietto, molto articolata, non sembra dare adito a dubbi o perplessità: l'Istat deve chiedere ad Eurostat la revisione del dato, che come noto incide sull'inflazione, mentre Giovannini, se lo vorrà, potrà fare autocritica.
AGGIORNAMENTI
In data 8 aprile 2011 è pervenuta al sindacato Usi/RdB una nota a firma di un gruppo di addetti al Servizio Prezzi dell'Istat dal titolo "Quelli che hanno a cuore la qualità dei dati Istat".
Usi/RdB e la redazione del Foglietto della Ricerca hanno replicato con nota del 14 aprile.