Redazione
Per più di vent’anni senza dirigenti amministrativi, l’Istat inopinatamente ha ritenuto di irrobustire il proprio organico, ricercandone 10 in un sol colpo: 2 di prima fascia e 8 di seconda, con una riserva del 50% a favore di personale interno non amministrativo.
In disparte la circostanza, tutt’altro che trascurabile, che l’ente non ha attivato l’istituto della mobilità per verificare se la vacanza d’organico potesse essere ricoperta dall’esterno, senza bisogno di concorsi, ciò che ha lasciato basiti è il fatto che i bandi, già pubblicati in Gazzetta, specifichino che deve trattarsi di dirigenti “a supporto della statistica ufficiale”.
Espressione ovvia o insondabile. E’ come se l’Inaf assumesse dirigenti a supporto delle stelle o l’Ingv a supporto di terremoti e tsunami.
Per non parlare, poi, della assoluta indeterminatezza e stravaganza delle prove d’esame, consistenti non nelle rituali e generali tematiche di diritto pubblico, bensì nella redazione di piani e direttive varie “di rilevanza per la statistica ufficiale” (sic!). Il tutto, per di più, senza poter consultare codici.