Redazione
Da oggi, Francesco Profumo non è più il presidente del Cnr. Con la sua nomina a ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca del governo Monti, scatta l’incompatibilità disciplinata dall’art. 2 della legge 20 luglio 2004, n. 215.
Sullo scranno più alto del più grosso ente di ricerca del paese, Profumo è rimasto poco più di due mesi.
L’anticipazione data dal Foglietto di venerdì 11 novembre, che aveva fatto storcere la bocca a qualcuno, ha trovato conferma.
Adesso è molto probabile che si avveri anche la seconda ipotesi fatta solo dal nostro settimanale: il clamoroso ritorno a piazzale Aldo Moro di Luciano Maiani, sul quale Profumo, in occasione della nomina da parte della Gelmini, aveva prevalso solo sul filo di lana.
Il paradosso ora è che a scegliere il nuovo presidente del Cnr sarà lo stesso Profumo, nella veste di titolare del Miur.