Redazione
All’Istat, si fa un gran parlare di “felicità”, “soddisfazione”, “benessere equo e sostenibile” del personale. Si organizzano convegni, si scomodano esperti, si fanno dichiarazioni alla stampa - come nel caso del presidente Giovannini - con le quali si rivendica il merito di occuparsi del benessere dei 2600 (in realtà, 2400) lavoratori dell’Istat.
Nei fatti, però, si registra un’attenzione per i problemi del personale tutt’altro che esaltante. Da più di un anno, infatti, l’ente di via Balbo non eroga i contributi assistenziali.
Come se non bastasse, non risulta effettuato il pagamento del salario accessorio relativo alle economie per gli anni 2009 e 2010 e, dulcis in fundo, nella busta paga di questo mese mancherà, poi, la voce relativa al “Fondo produttività e individuale - 2° semestre 2011”.
Nel processo di involuzione delle relazioni sindacali, da tempo in atto in via Balbo, si registra un ostinato mutismo dell’amministrazione, che si è ben guardata dal motivare le ragioni dei gravi ritardi che stanno danneggiando non poco i lavoratori.
L’unico segnale che si è avuto, dopo le vibrate proteste di Usi-Ricerca, è una convocazione delle parti sindacali, addirittura per il 20 marzo prossimo.
Tanto, per lorsignori, la busta paga del personale può attendere.