Redazione
Nello stesso giorno, il 22 febbraio scorso, in cui si riuniva il Consiglio dell’Istat, il direttore generale dell’ente statistico comunicava al personale che il medesimo Consiglio, dopo l’intervento dei Vigili del Fuoco del 8 febbraio, aveva ampiamente discusso della vicenda riguardante la sicurezza della sede centrale di via Balbo.
Nel corso della riunione, stando al comunicato, il Consiglio avrebbe “riaffermato il costante impegno dell’amministrazione ad assicurare le migliori condizioni di lavoro per il personale”.
Alla luce delle manchevolezze riscontrate anche dai Vigili del Fuoco, tale affermazione appare un po’ eccessiva, dato che la gravità della situazione accertata dai Vigili stessi era sotto gli occhi di tutti, onde si fa fatica ad accettare l’idea del “costante impegno”.
Ma ciò che lascia ancor più perplessi è il testo del resoconto delle comunicazioni, decisioni e discussioni del Consiglio nella detta riunione del 22 febbraio, diffuso il 27.
Infatti, nel documento di tutto si dà conto tranne che del dibattito sulla sicurezza dei luoghi di lavoro in Istat.
Per quanto ne sappiamo, il direttore generale, Maria Carone, che ha sottoscritto il comunicato al personale, è anche segretaria del Consiglio e, in quanto tale, delegata alla redazione del verbale della riunione.
Stupisce, perciò, che tra i due documenti ci sia uno iato che appare incolmabile, al punto da far sorgere la domanda: se ne è parlato o no in Consiglio di questa benedetta situazione della sicurezza?
Il direttore, nel comunicato del 22 febbraio dice di sì; nella sua veste di segretaria del Consiglio, invece, omette qualunque riferimento alla vicenda, tutt’altro che irrilevante per il benessere dei lavoratori, notoriamente stella polare della gestione Giovannini.