di Domenico Incarnato*
E’ di questi giorni la notizia che la Protezione Civile ha aggiornato il Piano di Emergenza per il Vesuvio, estendendo la cosiddetta “Zona rossa” e ridefinendo i criteri per l'evacuazione della popolazione.
E' noto a tutti che la nuova sede individuata dal Cnr per gli Istituti dell'ex Polo Agrario è localizzata nel territorio di Ercolano, che dista pochissimo dal comune di Portici.
Entrambi questi comuni risultano essere tra i più densamente abitati di Europa: Portici con densità per kmq. 11.942,7 ed Ercolano con 2.789,2 per kmq. (dato inferiore solo perché in esso ricade anche la zona boschiva del Vesuvio).
Per un eventuale piano di evacuazione, l'unica strada percorribile confluisce verso il comune di Portici, dove già ordinariamente i livelli di traffico sono molto elevati e le vie di fuga praticamente inesistenti.
Risulta davvero difficile comprendere le ragioni per le quali un ente di ricerca come il Cnr, che partecipa attivamente all'aggiornamento del Piano di Emergenza, sconfessi nei fatti il suo operato, investendo risorse economiche e umane in un territorio che, invece, dovrebbe veder diminuire il carico antropico.
E’ auspicabile che, prima di operare una scelta così importante, quale è la localizzazione della nuova sede per gli Istituti dell'ex Polo Agrario, il Cnr proceda ad un'attenta valutazione e riflessione sul rischio al quale il personale verrebbe esposto e che il personale degli Istituti interessati all’operazione venga coinvolto e sia parte attiva nella definizione delle scelte sulla nuova sede.
* dipendente Ispaam/Cnr-Napoli