di Roberto Tomei
Che Usi-Ricerca sia un sindacato ritenuto tutt’altro che “morbido” da numerosi enti, è noto a tutti, e certamente non da oggi, ma che ci sia ancora qualche amministrazione che si “dimentica” di convocarlo in occasione di trattative e/o informative su problematiche che interessano il personale, sembrava pratica ormai archiviata da più di un decennio.
Qualche giorno fa, invece, il disdicevole comportamento è stato assunto dall’Ingv che, dovendo misurarsi con i sindacati su una importante problematica quale è la disciplina dell’orario di lavoro, si è limitato a confrontarsi con tutte le sigle rappresentative, al di fuori dell’Usi, che non è stata convocata presso la sede di via di Vigna Murata.
A stretto giro, esattamente il 5 marzo, sono stati chiesti per iscritto chiarimenti sia al presidente Stefano Gresta che al direttore generale Massimo Ghilardi.
Nonostante due solleciti, altrettanto scritti, né il numero uno né il numero due dell’Ingv hanno battuto un colpo, optando per la via del silenzio, nella speranza, forse, che col passar tempo sarebbe prevalso l’oblio.
Resta il fatto che l’incontro sindacale, con la immotivata e arbitraria esclusione dell’Usi, avrebbe sfornato una bozza di disciplinare della quale anche il personale, oltre che la stessa Usi, ignorano il contenuto.
Non sappiamo se la consegna del silenzio che Gresta e Ghilardi all’unisono si sono imposti sia destinata a perpetuarsi, quello che sappiamo invece è che, come più volte evidenziato dall’Usi e dal Foglietto, l’attuale gestione dell’Ingv, presentatasi come il nuovo che avanza, sembra avere non poco da imparare in materia di trasparenza e di rispetto delle prerogative sindacali. Almeno, di quelle dell’Usi.