Caro Foglietto, desidero esprimere la mia ammirazione per quanto avete fatto per salvare John Kirindage della sezione Ingv di Bologna.
Era stato licenziato con lettera ufficiale ma è del tutto evidente che si era trattato di un equivoco. Lettera anche protocollata ma un chiaro errore di qualche impiegato scrupoloso ma distratto. "Licenziamento" con tre giorni di preavviso: colpa delle Poste? Chissà.
Si erano fatti restituire le chiavi con tanto di ricevuta firmata: i soliti buontemponi! Il Direttore della sezione di Bologna l'aveva invitato ad andarsene entro la fine di luglio: è bene essere precisi!
Eppure: ad un certo punto c’è stato il vostro provvidenziale intervento. Tutto è cambiato e John continuerà a lavorare. Resterà, malgrado sia il più debole fra mille! Non è la prima volta che fate queste "magie"!
E' stato tutto un equivoco: gli impegni dovuti alle scrupolose reinaugurazioni di vecchi edifici fanno perdere di vista il dettaglio, talvolta! Mi viene un sospetto: un anno fa circa, un altro capo, scaduto rapidamente, mandò via i più deboli: una dozzina fra assegnisti e borsisti. Perché? Ne vogliamo parlare?
Cordiali saluti.
Enzo Boschi
La replica della redazione del Foglietto
Ringraziamo il professor Enzo Boschi e precisiamo che solo ora apprendiamo di questa dozzina di lavoratori – assegnisti e borsisti – mandati via circa un anno fa dall’Ingv. Se lo avessimo saputo prima, non saremmo rimasti inerti. In ogni caso, sempre disponibili a parlarne.