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Sabato, 13 Dic 2025

L’articolo a firma di Adriana Spera, dal titolo Il Museo geologico nazionale distrutto dalla finanza creativa, apparso sul Foglietto del 5 novembre scorso, oltre ad aver riscosso attenzione da parte di molti lettori, è finito anche in Parlamento.

Il ministro per i beni e le attività culturali, Dario Franceschini, è stato infatti chiamato a rispondere sulla vicenda da una interrogazione (n. 4-04916), a firma di sette senatori del Movimento 5 Stelle: Morra, Donno, Montevecchi, Moronese, Puglia, Santangelo, Petrocelli, apparsa nel resoconto della seduta n. 548 del 3 dicembre.

In particolare, i senatori firmatari dell’atto di sindacato ispettivo, alla luce della dettagliata e documentata ricostruzione della vicenda fatta dal Foglietto, hanno chiesto al ministro di sapere:

se non si ritenga necessario, considerati i vincoli architettonico e archeologico esistenti sul palazzo Canevari, l'importanza del compendio delle collezioni del museo geo-paleontologico nazionale e l'assenza di un siffatto museo nel Paese, istituire un polo di informazione ambientale, presidio per l'educazione alla tutela di un territorio sempre più soggetto a drammatiche criticità, ricostituendo l'unicum culturale formato dal palazzo appositamente edificato e dalle collezioni e restituendo così alla cittadinanza la struttura con l'annesso museo come fermamente richiesto da ormai troppi anni da cittadini, scienziati e autorevoli istituzioni tra le quali Unesco, accademia dei Lincei, Società geologica italiana;

a quanto ammontino i costi finora sostenuti per locare i magazzini in cui sono "custodite" le collezioni del museo geo-paleontologico nazionale;
se siano stati effettuati controlli per verificare in quali condizioni si trovino, dopo 20 anni, le collezioni;

se si ritenga, alla luce del fatto che è stato già pagato un progetto per il restauro, di riportare il museo geo-paleontologico nazionale nella sua storica sede;
se si ritenga, infine, contrario ad ogni principio di buona e corretta amministrazione collocare gli uffici di enti pubblici all'interno di un edificio nato come museo, su cui gravano vincoli archeologici e architettonici e insistono importanti scavi.

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