Ad un anno esatto dalla sua nomina, il commissario del Crea, Salvatore Parlato, nei giorni scorsi ha trasmesso al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf), che ha la vigilanza sull’ente, i testi definitivi delle proposte di nuovo statuto, piano di riorganizzazione e piano triennale della ricerca.
Si tratta dei tre documenti previsti dal comma 381 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, con il quale il Parlamento aveva deciso l’accorpamento dell’Inea al Cra e la successiva trasformazione in Crea.
Prima che il commissariamento giunga al capolinea, però, è necessario che il titolare del Mipaaf approvi i predetti documenti con decreto di natura non regolamentare, da emanare previo parere delle Commissioni parlamentari competenti e avvii l’iter per la nomina del presidente - che verrà scelto tra personalità di alta qualificazione scientifica e professionale, con esperienza nei settori in cui opera il Crea e nominato ai sensi dell’art. 6, comma 2 del decreto legislativo n. 5 giugno 1998, n. 204 – e dei quattro membri del cda.
Questi ultimi verranno scelti tra personalità di alto profilo tecnico-scientifico, di comprovata esperienza gestionale di enti ed istituzioni pubbliche o private, di cui uno designato dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome, e tutti nominati con decreto del ministro vigilante.