Il processo di cosiddetta modernizzazione dell’ormai nonagenario Istituto nazionale di statistica può quasi dirsi concluso, almeno sulla carta. Infatti, il 31 marzo scorso è stata nominata l’alta dirigenza tecnica.
In un recente articolo pubblicato dal Foglietto, abbiamo scritto di una strana anomalia che ha turbato questo ponderoso processo di “modernizzazione”, ossia la presenza di inquietanti, quanto bizzarri, “indovini statistici” che si aggiravano per l’Istituto omonimo, dispensando nomi e cognomi dei futuri Direttori tecnici senza remora alcuna.
La grande e sconcertante novità di tutto ciò è che costoro avevano pienamente ragione; incredibile dictu gli “indovini statistici” hanno, infatti, “azzeccato” per filo e per segno i nomi dell’Alta dirigenza con largo anticipo rispetto alla loro nomina ufficiale.
Per spiegarla meglio, gli individui in possesso di tale ipotetica capacità, che rientra nella chiaroveggenza, sarebbero in grado di acquisire conoscenze di eventi prima che accadano e di luoghi od oggetti situati in un futuro più o meno lontano. Dal punto di vista scientifico, non esistono studi in grado di dimostrare l'esistenza di tale facoltà, che si fa rientrare nel campo della pseudoscienza.
E dunque, siamo in presenza di un caso senz’altro straordinario, oseremmo dire paranormale.
Tornando, però, alle cose di questo mondo, senza nessun altro fine che quello prettamente culturale, ci permettiamo qui di ricordare la frase latina alterum non laedere (ossia: non recare danno ad altri), che rappresenta una delle tre regole del diritto descritte dal giurista romano Eneo Domizio Ulpiano che nelle sue Regole, appunto, affermava: "La giustizia consiste nella costante e perpetua volontà di attribuire a ciascuno il suo diritto. Le regole del diritto sono queste: vivere onestamente, non recare danno ad altri, attribuire a ciascuno il suo".
Queste “semplici” regole, però, trovano costantemente una forte resistenza alla loro realizzazione. Questo perché, in ogni situazione di interesse, ci si imbatte sistematicamente in una ristretta cerchia di persone che pretende di esercitare, esclusivamente a proprio vantaggio, un’influenza o una supremazia di carattere economico, amministrativo o culturale sulla maggioranza, a prescindere dalle vere e proprie capacità di cui dispongano.
Per dirla con le parole di Pio VII: “la giustizia non è di questo mondo, ma dell’altro”. Ovviamente, ogni riferimento a persone o cose realmente esistite o accadute è da intendersi puramente casuale.
Ciò detto, e avventurandoci cautamente nell’altro mondo, quello popolato da medium ed ectoplasmi, ci permettiamo di dare un consiglio spassionato ai nostri Prescienti, viste le loro ormai conclamate e ragguardevoli doti: li invitiamo caldamente a utilizzate i loro super-poteri per altri fini senz’altro più redditizi, come a esempio, cimentarsi nella lettura dei tarocchi, dare i numeri al lotto o individuare i gratta e vinci fortunati.
Sempre meglio che lavorare, avrebbe detto in questo caso Luigi Barzini.