La scorsa settimana, con un articolo dal titolo Ispra, si chiude l’era De Bernardinis avevamo dato notizia della scadenza del secondo mandato triennale dello stesso De Bernardinis alla guida dell’Istituto superiore per protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
A stretto giro, ci ha pensato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, a smentire, non il contenuto del nostro articolo, ma il titolo dello stesso, atteso che ha nominato, con un decreto del 3 marzo 2017, il medesimo De Bernardinis non più presidente (la legge, infatti, non consente più di due mandati) bensì commissario straordinario.
Una decisione che ha stupito i più, ma non noi che, nel predetto articolo, avevamo ipotizzato possibili fusioni dell’Ispra con qualche altro ente di ricerca che, di recente, ha dichiarato, per iscritto, di essere complementare allo stesso Ispra.
Una manovra del genere richiede qualche mese per essere eventualmente attuata, necessitando di un apposito decreto del governo e di successiva conversione in legge dello stesso da parte del Parlamento, per cui il commissariamento, di durata semestrale, si appaleserebbe funzionale a una simile operazione.
Intanto, De Bernardinis, nonostante la condanna confermata dalla Cassazione per la triste vicenda del terremoto di L’Aquila del 2009, continuerà ad essere al vertice dell’Ispra, per di più come organo monocratico e con la concreta possibilità, qualora l’Ispra dovesse mutare denominazione e organizzazione, di essere rinominato presidente. Per altri due mandati.