Giornale on-line fondato nel 2004

Venerdì, 05 Dic 2025

Il presidente del Cnr, se professore o ricercatore universitario, prima di assumere l’incarico, continuerà ad essere collocato d’ufficio in aspettativa, ai sensi dell’art. 13 del Dpr 382/1980, contrariamente a quanto suggerito all’ente di piazzale Aldo Moro dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca (Miur) e dal Ministero dell’economia e delle finanze (Mef), secondo i quali nello Statuto quello che è un obbligo poteva diventare una facoltà.

La vicenda era stata anticipata la scorsa settimana dal nostro giornale, alla vigilia della riunione del consiglio di amministrazone (cda) dell’ente presieduto dal professor Inguscio.

Il massimo consesso del Cnr, infatti, riunitosi venerdì 11 maggio, con la delibera n. 79/2018, ha apportato ulteriori modifiche allo Statuto ancora oggi in vigore, già cambiato, in attuazione di quanto previsto dall’art. 19 del Decreto legislativo n. 218/2016, con delibera n. 62/2017 del 9 maggio 2017, e, successivamente, con delibera n. 173/2017 del 19 dicembre 2017, a seguito di rilievi mossi da Miur e Mef.

Per l’effetto, il nuovo testo licenziato dal cda torna ora all’esame del Ministero di vigilanza (Miur) e del Mef, con l’auspicio di ottenere disco verde.

Sull’annosa questione riguardante il presidente e segnatamente “aspettativa sì, aspettativa no”, non possiamo non stupirci del fatto che, ancora una volta, il cda del Cnr ha perso l’occasione per inserire nel proprio Statuto il richiamo alla legge n. 118/1989, contenente norme interpretative ed integrative delle disposizioni di cui agli articoli 11 e 12 del Dpr 382/1980.

L’articolo 2, comma 2, della legge 18 marzo 1989, n. 118, che testualmente recita: "Ai professori con regime d’impegno a tempo definito, autorizzati alla presidenza … non collocati in aspettativa oppure collocati in aspettativa con assegni, è corrisposta a cura dell’ente … una speciale indennità … pari alla differenza tra la retribuzione in godimento e quella dovuta allo stesso docente se operante in regime di impegno a tempo pieno”.

Tale norma, volta a consentire al presidente di turno, professore o ricercatore universitario, di non abbandonare del tutto l’attività accademica per uno o per due quadrienni, assicurerebbe, al contempo, un risparmio all’ente che dovrebbe corrispondere allo stesso presidente non più l’intera retribuzione prevista (che per il Cnr e di circa 160 mila euro annui) ma solo una speciale indennità pari alla differenza tra la stessa e quella dovuta allo stesso docente-presidente se operante all’Università in regime di impegno a tempo pieno.

Come abbiamo precisato nell’articolo della scorsa settimana, poiché, in caso di “tempo definito”, la retribuzione del professore universitario è di circa il 60% rispetto al “tempo pieno”, ne conseguirebbe che tanto il Cnr quanto altri enti di ricerca - eventualmente presieduti da professori universitari non in aspettativa ma a “tempo definito” - si farebbero carico solo del restante 40% (in media, 50/60 mila euro l’anno).

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

Anci e Legambiente al Governo: stanziare maggiori fondi per demolizione immobili abusivi

Come emerge dall’indicatore sull’abusivismo edilizio curato dall’Istat in collaborazione con il...
empty alt

Il "Big Beautiful Bill Act" di Trump fa esplodere il debito pubblico Usa

Un corposo paper pubblicato di recente dal NBER ci mette nella condizione di comprendere meglio...
empty alt

UniTrento ospita seminario su “Migrazioni, salvataggi in mare e geografie del Mediterraneo”

Un mare che unisce e divide, che accoglie e respinge, che salva e troppo spesso inghiotte: il...
empty alt

“The Teacher”, film di lotta ispirato a fatti reali sulla tragica realtà palestinese

The Teacher, regia di Farah Nabulsi, con Saleh Bakri (Basem El-Saleh), Imogen Poots (Lisa),...
empty alt

La sfida di Schlein a Meloni? Iniziativa inopportuna

La Schlein lancia la sua sfida a Giorgia Meloni: vengo ad Atreju se a sfidarmi sei tu Giorgia....
empty alt

Ponte sullo Stretto, rese note le motivazioni del disco rosso della Corte dei conti

La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei conti ha depositato in data...
Back To Top