di Ivan Duca
La valutazione della ricerca è da sempre un esercizio complesso. Così nel Cnr, riordinato dal D.Lgs. 127/2003,
si provò nel 2006 utilizzando un rudimentale "indice di conferma" messo a punto dal presidente Pistella e dal suo staff. I primi risultati di allora "promuovevano" solo 34 Istituti su 107. Dopo, nel luglio 2007, mentre presentava le dimissioni da presidente, Pistella deliberava l'attività di valutazione utilizzando un Panel costituito da esperti anche stranieri.
Dopo 2 anni di oblio, Maiani ha dato un nuovo impulso a tale attività elevando a 150 il numero degli esperti membri del Panel di valutazione, che ha prodotto una dettagliata Relazione finale diffusa da Usi/RdB venerdì scorso, attirando oltre 5 mila lettori.
Dalla valutazione complessiva emerge un quadro "molto positivo, ma anche sorprendente se si considera lo stato di abbandono in cui si trova la ricerca italiana da anni sia per scarsità di finanziamenti, che per assenza di precisi indirizzi di politica della ricerca". Si distinguono 6 Istituti con punteggi compresi tra 98 e 90/100; 26 con punteggi compresi tra 89 e 80/100; 41 con punteggi tra i 79 e 70/100 e 22 con punteggi tra 69 e 60/100.
Ciò nonostante, il 10% circa delle strutture esaminate mostra criticità. Non raggiungono la sufficienza 12 Istituti, totalizzando punteggi inferiori a 60/100. Il podio è per l’ILIESI (Lessico intellettuale europeo e storia delle idee) con 98/100, seguito da ISPF (Storia del pensiero filosofico e scientifico moderno) 96,5/100 e IMATI (Matematica applicata e tecnologie informatiche) 94/100. Chiudono la classifica IVG (Genetica Vegetale) 47,4/100; IGAG (Geologia ambientale e geoingegneria) 44/100 e ITOI (Trapianti d'organo e l'immunocitologia) 35,2/100.
Mentre i dati saranno oggetto di future analisi, discussioni e interpretazioni, in molti ora si chiedono: quali gli effetti della valutazione e quali i costi complessivi dell'attività? Possibili effetti potrebbero essere maggiori fondi per gli istituti più “bravi”, ma il Cnr con il bilancio attuale difficilmente riuscirà a premiare le eccellenze. L'analisi dei Panel potrebbe, poi, essere utile per determinare possibili riorganizzazioni degli Istituti con potenzialità inferiori. Ma se così fosse, non avrebbero senso alcune recenti operazioni di riorganizzazione di Istituti, tra i quali l'INFM, che pur totalizzando un giudizio complessivo di 90/100, è stato smembrato in più strutture. L’operazione ha determinato la richiesta di trasferimento di circa 90 dipendenti, di cui 60 ricercatori.