Gian Carlo Blangiardo, 76 anni il prossimo 20 dicembre, già presidente dell’Istat dal 4 febbraio 2019 al 23 marzo 2023, dopo aver mancato la conferma per un altro quadriennio a causa del disco rosso delle opposizioni parlamentari, il cui apporto era indispensabile per ottenere il voto favorevole dei due terzi dei componenti delle Commissioni affari costituzionali di Camera e Senato, se n’era fatto una ragione, ma non si era rassegnato a fare vita da pensionato, tant’è che in una intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica del 16 marzo 2024 dichiarava, tra l’altro: “Lascio l’Istat, pazienza. In fondo ho un’età, ora farò il sindaco”.
Infatti, dopo aver assunto a giugno 2022, quando era ancora al vertice dell’Istat, la carica di presidente della Fondazione Ismu, lo scorso giugno è stato eletto, con il 44,49% dei voti, sindaco del comune di Meina, guidando la lista civica "Insieme per Rinascere", battendo il primo cittadino uscente, con uno scarto di 52 voti.
Nei giorni scorsi, al professor Blangiardo è stato conferito da parte da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri un altro prestigioso incarico, quello di membro del Consiglio dell’Istat, sì proprio dell’ente che lo stesso Blangiardo aveva presieduto per più di quattro anni.
Del provvedimento di nomina, che reca la data del 17 luglio scorso, è stata data notizia nella giornata di ieri, cogliendo di sorpresa non pochi dipendenti dell’ente, memori delle polemiche interne e esterne allo stesso ente, di cui anche il nostro giornale si era occupato, che avevano caratterizzato il mancato rinnovo di Blangiardo al vertice dell’Istat e che ora potrebbero riesplodere.
Lo Statuto dell’ente, infatti, prevede all’art. 8 che due dei quattro componenti il Consiglio, diversi dal presidente, vengano nominati “dal Presidente del Consiglio dei Ministri scelti tra professori ordinari oppure direttori di istituti di statistica o di ricerca statistica”.
Allo stato Blangiardo, essendo in quiescenza, non riveste più lo status di professore ordinario presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca bensì quello di professore emerito presso lo stesso Ateneo, né risulta che abbia incarichi di direttore di istituti di statistica o di ricerca statistica, con la conseguenza che – a nostro avviso – per la sua nomina a membro del Consiglio dell’Istat non risulterebbero soddisfatti i requisiti richiesti dal citato Statuto.
Da ultimo, paradossalmente, il professor Blangiardo, nella qualità di componente anziano del Consiglio dell’Istat, in caso di conferimento di altro e più prestigioso incarico all’attuale Organo di vertice dell’ente, professor Francesco Maria Chelli, o comunque di rinuncia all’incarico da parte di quest’ultimo, ben potrebbe essere chiamato dal Governo a svolgere le funzioni di Presidente fino alla nomina del successore, così come già accaduto, a parti inverse, tra lo stesso Blangiardo e Chelli, con Dpcm del 9 maggio 2023.
Adriana Spera