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Venerdì, 05 Dic 2025

Sul sito internet del Sole 24 Ore è apparso, il 17 aprile scorso, un intervento dal titolo “L’economia ferma e il dubbio sui decessi in Italia”, a firma di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi.

Prima di addentrarsi nella lettura (tempo previsto 4 minuti), si viene informati sul fatto che “i  commenti ospitati nella sezione Interventi non sono di giornalisti e commentatori de Il Sole 24 Ore e non impegnano la linea editoriale del giornale”.

L’articolo vuole dimostrare che, in Italia, il lockdown produttivo, conseguente all'emergenza Covid-19, è frutto di una esagerazione, in quanto i decessi nel 2020 sarebbero stati addirittura inferiori a quelli degli anni precedenti.

Gli autori dell'articolo partono citando dati Istat, che certificano una media dei decessi nei primi quattro mesi dell’anno nel periodo 2015-2019 pari a 231 mila unità, su tutto il territorio nazionale.

Ma subito dopo si dice che “quest'anno, alla data dell'ultimo aggiornamento del 13 aprile, siamo arrivati a 191 mila decessi”. Peccato, che questo dato sia tratto da un sito internet privato. Aprendo l'accattivante Italiaora.org, non si riesce, però, a capire come è calcolato in tempo reale il numero di decessi di quest’anno. Nella sezione ‘Chi siamo’, si citano fonti istituzionali, ma anche un algoritmo proprietario “che elabora i dati più recenti a disposizione insieme al tasso di cambiamento stimato e le proiezioni generate dai nostri modelli per calcolare il numero da visualizzare sulla pagina al millisecondo”.

Eppure, agli autori - in applicazione dei principi basilari di deontologia professionale - sarebbe bastato consultare il sito ufficiale demo.istat.it per appurare che il bilancio demografico mensile è aggiornato a novembre 2019, per cui ancora non si conosce il numero esatto di morti in Italia nel primo trimestre del 2020, che sarà pubblicato nei prossimi mesi, all'esito dei riscontri anagrafici.

E invece, no. L'articolo in questione prosegue con alcune valutazioni spannometriche per arrivare a concludere che nei primi mesi di quest’anno i decessi sono inferiori alla media degli ultimi anni.

Ma non contenti, gli autori concludono che “noi stessi siamo sorpresi di questo dato e siamo aperti a spiegazioni e correzioni che spieghino diversamente i dati che abbiamo rilevato dall'Istat”, tirando in ballo, a sproposito, l’incolpevole Istituto nazionale di statistica.

Chi ha un minimo di dimestichezza con la statistica capisce subito che siamo in presenza di una madornale manipolazione dei dati e, infatti, fioccano i commenti caustici nei confronti degli autori, definite persone autorevoli dal Sole 24 Ore, che ospita i loro interventi. Molti altri, però, tratti in inganno dai dati, si lasciano trasportare dalla estemporanea tesi, al punto da definire esagerate le misure di contenimento fin qui adottate in Italia.

In un momento così delicato per la vita del Paese, in cui ogni messaggio fuorviante può cagionare comportamenti individuali dannosi per la collettività, sarebbe auspicabile un intervento della Federazione nazionale della stampa, per indurre l’editore a ripristinare la corretta informazione e ad assumersi le proprie responsabilità.


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www.francomostacci.it
twitter: @frankoball

AGGIORNAMENTO DEL 19 APRILE 2020 ORE 13:50

https://www.ilfoglietto.it/il-foglietto/6121-covid-19-e-decessi-istat-e-cdr-sole-24-ore-contro-fake-news

 

 

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