"La Repubblica tutela l'ambiente e l'ecosistema, protegge la biodiversità e gli animali, promuove lo sviluppo sostenibile, anche nell'interesse delle future generazioni": questa è la breve frase da aggiungere all'articolo 9 della Carta, che sancisce la promozione dello sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione.
Siccome queste righe condizioneranno, se scritte nella Costituzione, le leggi ordinarie e la giurisprudenza, occorre ragionarci molto bene.
1) Cosa significa ”ambiente”? E’ un termine vago. E’ il participio presente del verbo “ambire”, stare attorno, circondare. Divenuto sostantivo ma... Esistono una infinità di “ambienti”: quello urbano, quello naturale, quello indoor… ambiente scolastico, ambiente ospedaliero, ambiente carcerario: Scritto così non è precisato l’oggetto effettivo della tutela.
2) Protegge l’ecosistema”: andava declinato al plurale. Non esiste l’ecosistema ma una varietà di ecosistemi. Dal momento che la salute di un ecosistema si misura anche e soprattutto dal grado di biodiversità, diveniva importantissimo definire meglio il punto che segue.
3) “Protegge la biodiversità” andava pure precisata. Riguarda infatti le specie, i tipi genetici, gli habitat… Non conta, inoltre, solo il numero delle specie, ma le relazioni fra loro e col mondo chimico-fisico, la "rete" della vita e, quindi, avrei visto bene l’aggiunta “da semplificazioni addotte anche dai disturbi” o qualcosa del genere. “Protegge la biodiversità” va comunque un po’ meglio. Tuttavia sarebbe stato opportuno precisare “tipica”, “nativa”, “caratteristica degli ecosistemi italiani “… Includendo quella degli agrosistemi (cultivar tipici, razze animali ecc…).
4) La protezione degli animali assieme alla protezione della biodiversità non convince. Ritengo sia una affermazione ingenua. L’argomento andava espunto e trattato a parte. Perché poi riconoscere i diritti degli animali (giustissimo!) e non quelli delle piante, in particolare degli alberi ma anche degli degli arbusti, delle erbe selvagge (orchidee ecc..)? Le piante sono organismi autosufficienti (autotrofi), con la luce del sole e l’acqua producono cibo per sé e per tutti gli animali, noi inclusi, e per gli organismi saprobici, danno ossigeno, regolano il clima, il ciclo e la qualità dell’acqua, purificano l’aria… una infinità di prodotti. Boschi e foreste sono ecosistemi caratterizzati da autoorganizzazione, evoluzione spontanea, riproduzione, resilienza. Non meritano una pari attenzione? O vale il corporativismo di phylum…?
5) “promuove lo sviluppo sostenibile “ è poi la cosa più vaga che si potesse scrivere. Esistono, facendo le pulci alle parole e alle sfumature, almeno 200 versioni/interpretazioni censite, diverse del concetto di sviluppo sostenibile. E’ un concetto quanto mai vago e, ad approfondire, è un ossimoro: se è sviluppo in termini di crescita, non è sostenibile. Oggi gli economisti liberali, quelli classici, scrivono che il PIL, misuratore di sviluppo, dev’essere superato. Quanto deve crescere ancora il consumo di suolo? E il consumo di energia? E lo sfruttamento delle risorse? E l’immissione nell’ambiente di rifiuti? SE si frena si dice che siamo in “stagnazione”; se si riduce la crescita e sviluppo diranno che siamo in recessione. La regola attuale quindi è: crescere sempre, di più, oltre. Ma in un mondo finito, è possibile uno crescita illimitata? E per dirla con Francesco: in un mondo malato è un’illusione poter restare sani.
Mi preoccupa un rimaneggiamento della Costituzione fatto da persone che non solo capiscono poco o nulla di questi argomenti, ma neppure hanno sentito il bisogno di promuovere un serio dibattito nel Paese.
Poi, "nell'interesse delle future generazioni" appare uno slogan. Mah!
Giovanni Damiani
Già Direttore di Anpa e Direttore tecnico di Arta Abruzzo
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