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Domenica, 19 Mag 2024

Foresta MercadanteLo sapevate che Bari, una delle più importanti e popolose città del meridione, storicamente ha subìto alluvioni paragonabili a quelle attualmente in corso nell’Emilia-Romagna? Una devastante è documentata per il 2 ottobre del 1567. Altra, terribile, nel 1810.

Nel 1905, un’alluvione provocò 18 morti e migliaia di senzatetto per case crollate e, dieci anni dopo, nel 1915 (3 settembre), si ebbero 23 morti affogati o sepolti dalle macerie e 50 feriti. Nel 1926, in novembre, ci furono 19 morti e 50 feriti, con una replica il 27 settembre del 1927.

All’evidenza dei fatti, a nulla servirono per contenere queste tragedie, le opere idrauliche susseguitesi per oltre 3 secoli, a partire dal 1500 con la duchessa Isabella Sforza in poi. Ma negli anni ’50, dopo l’ennesima alluvione, fu presa una decisione epocale: REALIZZARE UN BOSCO DI PROTEZIONE.

La Cattedra di Agricoltura, col Corpo Forestale dello Stato e con l’Ispettorato Agrario, elaborarono un piano per creare da zero una grande area boscata a protezione della Città. Furono operati espropri e piantarono a migliaia alberi e arbusti della flora mediterranea in territorio di Cassano Murge, a 35 chilometri a monte di Bari. OGGI È LA FORESTA “MERCADANTE”, ESTESA 1300 ETTARI, polmone verde di Bari, di Cassano e dintorni, orgoglio della Puglia, attrazione turistica irresistibile.

Vi sono percorsi salutistici, naturalistici, per la ginnastica, aree pic nic e altre per la gioia dei bambini e tantissimo da vedere flora, fauna, funghi per un appassionato di natura. La foresta era stata progettata più estesa ma anche così ha funzionato nell’impedire ripetutamente l’inondazione di Bari.

Nel 2005, un’alluvione ha colpito zone attigue al Capoluogo, anche con vittime e danni seri alla ferrovia ma la città non si è allagata. Onore a chi 70 anni fa pensò e realizzò quella foresta, oggi ritenuta “strada del benessere” delle Murge.

Ma valga come esempio e riflessione: agire sulle cause e non sui sintomi, come oggi sento si vuole fare con dighe, sbarramenti, inutili casse di espansione ecc... L’Unione Europea ha tra i suoi princìpi fondativi la “correzione alla fonte”, la “prevenzione” e il "principio di precauzione" piuttosto che agire a valle a danno prodotto; recentemente, ha pure stabilito che la priorità (di azione e di finanziamenti) va alle soluzioni basate sulla natura (Nature based solutions NBS) per affrontare sfide socio-ambientali come il cambiamento climatico, il rischio idrico, l'inquinamento dell'acqua, la sicurezza alimentare, la salute umana e la gestione del rischio di calamità ambientali: ecchecavolo, vogliamo applicarli questi strumenti, finalmente!! Possibile che i nostri governanti d’oggi, ai vari livelli, siano così tanto imbecilli ? (imbecillitas, in senso ciceroniano).

È vero che la crisi climatica ci sta massacrando con piogge eccezionali, e che queste si ripeteranno con sempre maggiore frequenza, ma è anche vero che abbiamo massacrato il suolo con edificato, asfalto, capannoni, abbiamo ristretto lo spazio dei fiumi per rubargli ogni metro possibile di terreno, li abbiamo incamiciati col cemento, privati della difesa della vegetazione delle sponde, rettilineizzati e nei bacini si è operata estesamente l’eliminazione della copertura arborea difensiva del suolo.

Nello specifico, in Puglia l’entità del carsismo è prova che in passato vi sia stata, per lunghissimi tempi, una fittissima copertura forestale di cui oggi rimane poco in regione e quasi niente in zona (e fonti documentali lo confermano): un poco di rinaturalizzazione ci mostra effetti straordinari solo dopo pochi decenni, assieme al libero deflusso del Canale Lamasinata, assicurato con la manutenzione della foce (altrove alle foci hanno fatto strutture, porticciuoli, impedimenti vari che ostacolano il deflusso delle acque).

Perché di questa esperienza virtuosa non si parla? Forse un po' perché è avvenuto a Sud che, per pregiudizio, è considerato arretrato e se ne “deve” parlare come stereotipo di area arretrata…ma, sicuramente, perché una foresta che cresce e che protegge una grande città non fa rumore né notizia, mentre un albero che cade finisce con titoloni terrorizzanti sulle prime pagine o nelle aperture dei TG.

damiani giovanni tondoGiovanni Damiani
Già Direttore di Anpa e già Direttore tecnico di Arta Abruzzo
Presidente G.U.F.I. - Gruppo Unitario Foreste Italiane
facebook.com/giovanni.damiani.980
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