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Lunedì, 04 Dic 2023

Dopo aver liberalizzato il taglio dei boschi tutelati paesaggisticamente, eliminando il parere delle Soprintendenze; dopo aver liberalizzato l'inquinamento ambientale da piombo dei pallini dei cacciatori nelle zone umide non tutelate consentendo l'avvelenamento permanente della flora e della fauna, AD ESSERE SOTTO ATTACCO ADESSO SONO I FIUMI.

Il governo regionale abruzzese, a guida Fratelli d'Italia, ha varato una legge per la "pulizia" dei fiumi, dalla ghiaia e dalla vegetazione. IL GOVERNO HA DATO IL LASCIAPASSARE ALLA LEGGE REGIONALE.

Il ragionamento alla base del provvedimento, ignorante e nocivo, potrebbe così essere riassunto: il clima ci porta rischi di alluvione crescenti; allora, bisogna approfondire gli alvei dei fiumi e togliere il fastidio della vegetazione fluviale per far scorrere l'acqua più velocemente; e siccome la Regione non ha soldi per farlo, affidiamo questo compito ai privati che si ripagano con la vendita del materiale lapideo e vegetale che avranno rimosso.

In pratica, si va a riaprire in tratti di fiume assegnati (con quale criterio?) le escavazioni in alveo, vietate per i loro effetti disastrosi fin dagli anni '70, e si va a regalare tratti di fiume ai cavatori. Una volta, però, ai cavatori si davano le cave in concessione per cui dovevano pagare allo Stato un canone, mentre adesso è tutto gratis.

Sono certi i danni alla natura, alla biodiversità e persino all'assetto iodrogeologico e alla sicurezza perché queste opere sono aggravanti del rischio di alluvioni, in quanto scaricano l'energia delle piene a valle, aggravandovi la possibilità di inondazione.

Questo provvedimento confligge con tutte le conoscenze scientifiche in materia di fiumi e, frontalmente, con la Direttiva Europea sulle Acque (60/2000/CE), col Decreto Legislativo 152/06, (fatto dal governo di destra a guida Berlusconi e ministro proponente Altero Matteoli di Alleanza Nazionale), con il Decreto 260/2010, col Codice Urbani per il paesaggio, con la Direttiva Habitat, con gli articoli 9 e 41 della Costituzione, recentemente integrati per comprendervi esplicitamente la tutela dell'ambiente.

Preciso, per onestà intellettuale, che una proposta di legge simile se non identica, era stata presentata in Regione, d'iniziativa consigliare e primo firmatario l'allora capogruppo del PD (l'ignoranza in campo ecologico-ambientale è assolutamente trasversale) e fu fermata dall'allora presidente d'Alfonso (dello stesso partito del proponente), che era stato informato sui danni che avrebbe potuto apportare.

Mi occupo di fiumi dagli anni '80, quando ho lottato strenuamente contro le cementificazioni e regolarizzazioni, sagomature, eliminazione della vegetazione ripariale, canalizzazioni, in tutta Italia, fino a bloccarle, in buona misura.

Dalla fine degli anni '80, per lavoro e per passione, ho condotto costantemente studi, analisi chimico-fisiche ed eco-biologiche, censimenti faunistici e floristici, sui fiumi e ho dedicato 15 anni all'insegnamento universitario dell'ecologia degli ambienti fluviali: sono consapevole dei danni e dei disastri che questa legge può provocare e ritengo mio dovere civile e morale denunciarlo. Il mondo della scienza e dell'associazionismo insorgano! Io ci sono.

Giovanni Damiani
Presidente G.U.F.I. - Gruppo Unitario Foreste Italiane
Già Direttore di Anpa e già Direttore tecnico di Arta Abruzzo
redazione@ilfoglietto.it

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