Il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (Misaf), Francesco Lollobrigida, ha annunciato che ha presentato alla Commissione Agricoltura e Pesca dell’Unione Europea, un documento in cui l’Italia chiede la revisione della direttiva “Habitat” per togliere la protezione ai grandi carnivori e dare agli agricoltori la licenza di poterli uccidere. Tutto ciò, per il ministro, cognato del presidente Meloni, è “per agire nella protezione dell’ambiente senza pregiudiziali ideologiche ma solo basandosi su oggettivi dati scientifici».
I dati scientifici sarebbero che i lupi sono cresciuti di numero in Italia e la filosofia stravagante cui si appella è che «L’agricoltore è un bioregolatore. Il suo ruolo come custode del territorio e come regolatore della biodiversità deve essere riconosciuto».
Lo scienziato del ministero ci informa che il documento è stato fatto sottoscrivere da Francia, Austria, Polonia, Romania, Grecia, Finlandia e Lettonia «è stato appoggiato dalla ampia maggioranza dei ministri europei in sede di discussione” per cui «la nostra Nazione torna protagonista in Unione Europea».
Lollobrigida ha poi rivelato che l'obiettivo è il lupo cattivo.
«L’uomo deve aiutare le specie in estinzione a sopravvivere – ha detto – ma, con la stessa determinazione, deve valutare e intervenire per ridurre il sovrappopolamento di alcune specie, per garantire equilibrio nella stessa specie ma anche per tutte le altre, uomo compreso, nelle attività che gli sono proprie. Proprio per questo va rivista la posizione europea sui grandi carnivori, lupo compreso, alla luce della presenza attuale divenuta eccessiva in molte aree del continente. Riteniamo quindi che occorra affrontare con urgenza le sfide legate alla presenza degli animali selvatici, rivedendo e aggiornando l’attuale quadro normativo sullo status di protezione dei lupi».
Capito? Il ministro parla di Grandi Carnivori e non solo di lupi, quindi anche degli orsi!
Colui che ha ucciso l’orsa Amarena potrebbe divenire un esempio legalizzato, un “regolatore della biodiversità” da ringraziare e a cui dare una coppa da mettere sul camino.
Al ministro è arrivato subito l’apprezzamento del presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, oramai ispiratore e consigliere di Lollobrigida: «Affrontare a livello europeo il problema dell’invasione delle specie selvatiche è di importanza strategica dal punto di vista sociale, economico ed ambientale».
Per la Coldiretti, ci sarebbe un esodo dalle campagne per colpa dei lupi. Caspita, mi erano sfuggiti forse per distrazione, i campi profughi e le folle di rifugiati che scappano dai lupi!
Per quanto mi riguarda, non un solo mio centesimo va ad acquisti dell’area Coldiretti e invito tutti i miei amici a fare altrettanto, fino a quando ci saranno posizioni come questa.
A Lollobrigida, Prandini e ai firmatari della richiesta va - per quanto possa contare - il mio disprezzo politico più profondo.
Giovanni Damiani
Presidente G.U.F.I. - Gruppo Unitario Foreste Italiane
Già Direttore di Anpa e già Direttore tecnico di Arta Abruzzo