Redazione
La segnalazione del libro Bestiario giuridico di Giuseppe D’Alessandro, apparsa sul Foglietto della scorsa settimana, ha molto incuriosito i lettori, sicché abbiamo deciso di riportare un altro esempio di “leggi e regolamenti che fanno piangere dal ridere”.
Dopo gli esilaranti provvedimenti dell’Ue in campo ortofrutticolo, ora è la volta di norme italiche contenenti stravaganti spiegazioni. E’ noto che una delle prelibatezze nostrane, apprezzata in tutto il mondo, è la pizza napoletana.
Se non ricordate la ricetta, niente panico, basta consultare la Gazzetta Ufficiale n. 120 del 24 maggio 2004, per scoprire che occorrono “farina di grano tenero tipo 00, con l’eventuale aggiunta di farina tipo 0, lievito di birra, acqua naturale potabile, pomodori pelati e/o pomodorini freschi, sale marino o sale da cucina, olio d’oliva extravergine.
Agli ingredienti base devono essere aggiunti, per la ‘pizza napoletana marinara’, l’aglio e l’origano; per la ‘pizza napoletana margherita extra’, mozzarella di bufala campana Dop, basilico fresco e pomodoro fresco; per la ‘pizza napoletana margherita’, la mozzarella Stg o Fior di latte Appennino meridionale e basilico fresco”.
La legge-ricetta andrebbe, è il caso di dirlo, universalizzata, magari attraverso un atto dell’Onu. Non è possibile che paese che vai pizza che mangi.
Analogamente, con apposite leggi andrebbero disciplinate tutte quelle ricette ora raccolte nei vari Artusi che affollano gli scaffali delle librerie.
Buon appetito a tutti.