Redazione
Al Forum Ambrosetti, quest'anno intitolato "Lo scenario di oggi e domani per le strategie competitive”, Tremonti ha ricordato agli astanti - indignati per il ventilato pagamento da parte dei più ricchi del contributo di solidarietà - che solo 796 italiani dichiarano più di 1mln di euro di reddito e 3.691 più di 500mila.
Ormai la politica del ministro appare schizofrenica, visto che, da un lato, striglia gli industriali recalcitranti di fronte ai prelievi fiscali e lancia una campagna di spot contro gli evasori "parassiti", dall'altro taglia le risorse destinate alla lotta all'evasione.
Tremonti però si è guardato bene dal dire che l'86% di quei contribuenti al top sono lavoratori dipendenti, come risulta dalle rilevazioni del 2009. In attesa dei dati ufficiali, le Acli - sulla base di oltre 1,3mln di dichiarazioni elaborate dai loro Caf - hanno reso noto che il reddito medio degli italiani è 21.933 euro.
In un anno si è perso, al netto dell'inflazione, l'1,07% del potere d'acquisto, un prelievo occulto di 235 euro che diventano 373 euro per i lavoratori dipendenti, cui si stanno per aggiungere altri 350 euro con la riduzione delle detrazioni.
Nella graduatoria è sempre in testa la Lombardia 29.930€ (+0,2% e -1,48% al netto dell'inflazione), fanalino di coda la Puglia con 16.763 euro. Mentre nel Molise i redditi scendono del 2,72%, a sorpresa, crescono di più in Abruzzo (+2,15%, +0,65% netti) e ci sono diminuzioni anche in regioni tradizionalmente con un'economia florida, come Marche e Emilia Romagna.