La lettera
Caro Foglietto, è a tutti chiara la grave crisi in cui versa la ricerca italiana, che per la qualità di coloro che vi operano tutto merita tranne che di vivacchiare in situazioni di prolungata incertezza.
I ministri che si sono succeduti alla guida del Miur hanno tutti annunciato epocali riforme del settore, ma alla prova dei fatti nulla è accaduto.
A gestioni scadenti del Ministero, si sono accompagnate distribuzioni o, meglio, spartizioni partitiche dei vertici e dei cda degli enti. Sono anni ormai che, a prescindere da destra e sinistra (se ancora si possono chiamare così) cambiamenti significativi non se ne registrano.
Da ultimo, la situazione sembra essere addirittura peggiorata. Nonostante il grande consenso che la scelta di Profumo ha riscosso all’indomani della nomina, si sta in concreto assistendo a un fenomeno impensabile: il ministro fa il controllore di se stesso, nella qualità di presidente del Cnr, per di più “autosospeso”.
Nel silenzio generale, dopo numerosi articoli del Foglietto della Ricerca, finalmente la stampa nazionale e persino il mondo politico (che è tutto dire) si sono accorti dell’incresciosa e paradossale vicenda.
Voglio perciò esprimere un sentito ringraziamento all’Usi per aver condotto una battaglia senza la quale nessuno avrebbe mosso un dito. Sperando che ora qualcosa accada.
Franco Boni - Roma