di Rocco Tritto
E’ cominciato il conto alla rovescia. Giovedì prossimo, 8 marzo, Festa della Donna, dopo tre giorni di votazioni, si apriranno le urne per la conta dei voti per il rinnovo delle Rsu negli enti pubblici di ricerca.
Dopo 23 anni di attività, Usi-Ricerca, fondato il 19 marzo del 1989, saprà se potrà continuare a svolgere il proprio ruolo in difesa dei lavoratori e se Il Foglietto, nato ad aprile 2004, potrà ancora raggiungere ogni martedì la mail box del personale degli enti pubblici della ricerca, cosa che fino a oggi ha fatto ininterrottamente per 352 settimane.
Tutto dipenderà dalla percentuale di consenso che i lavoratori riserveranno alle liste dell’Usi-Ricerca, presenti sul territorio in quasi tutti gli Istituti del Cnr, all’Istat, al Cra, all’Ogs e all’Infn di Trieste, all’Inaf, all’Ingv, all’Ispra, alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, all’Inrim di Torino, all’ex Ispesl di Roma e all’Inran di Milano. In tutto, si tratta di 60 liste nelle quali sono presenti 125 candidati.
Come abbiamo già scritto sul Foglietto del 10 gennaio scorso, la percentuale dei voti che i singoli sindacati conseguiranno verrà sommata a quella delle deleghe rilasciate agli stessi sindacati dai loro iscritti e divisa per due.
Il sindacato che otterrà un risultato pari o superiore al 5%, manterrà la rappresentatività, sia a livello nazionale che locale. Se l’asticella si fermerà al di sotto del 5%, dovrà chiudere i battenti.
Per un’organizzazione come Usi-Ricerca, rappresentativa a livello nazionale dal 1990, l’appuntamento è di vitale importanza.
Sul capo dell’Usi pende, infatti, la spada di Damocle dell’importo della ritenuta mensile a carico dei propri iscritti, già considerata dal Comitato Aran-Potenti confederazioni sindacali, con in testa Cgil, Cisl e Uil, inferiore alla metà di quella che esse stesse fanno pagare ai loro iscritti.
Pertanto, legge alla mano (comma 9 dell’art. 43 del d. lgs. n. 165 del 2001), le deleghe rilasciate all’Usi non entrerebbero nel conteggio per il calcolo della rappresentatività. Solo se otterrà un risultato non inferiore al 10% dei voti espressi, l’Usi non perderà la rappresentatività.
Se così non fosse, il sindacato chiuderà i battenti. E con esso Il Foglietto, che per otto anni, gratuitamente e senza alcuna forma di pubblicità, ha assicurato una informazione puntuale, corretta, ricca di inchieste e approfondimenti, che sempre più spesso attira l’attenzione della grande stampa.
Mai come questa volta il destino è nelle mani dei lavoratori. Unici arbitri, col loro voto, della sorte di un sindacato, Usi-Ricerca, “che non si inchina mai”, e di un settimanale on line, Il Foglietto, inimitato e inimitabile strumento informativo libero e indipendente. Al servizio di tutti.