di Biancamaria Gentili
Vasta eco ha avuto nei media la notizia secondo la quale alcuni esponenti di primo piano della Lega Nord avrebbero conseguito, o cercato di conseguire, lauree e diplomi facili, con poca fatica né troppo vicino ai libri e per di più utilizzando fondi del finanziamento pubblico. Questa, che per molti è stata una sorpresa, per noi del Foglietto non è altro che una conferma.
I nostri lettori ricorderanno certamente la vicenda, scoperta da Rocco Tritto, segretario nazionale di Usi-Ricerca, e ampiamente trattata dal nostro settimanale, riguardante la “laurea” dell’ex senatore, proprio della Lega Nord, Claudio Regis, per alcuni anni vice commissario dell’Enea assieme a Corrado Clini, attuale ministro dell’ambiente, e con Luigi Paganetto nella qualità di commissario.
L’incauto Regis, nell’agosto del 2005 ebbe l’infelice idea di dare del somaro nientemeno che al premio Nobel Carlo Rubbia.
La cosa insospettì Rocco Tritto, che dopo un’accurata indagine, scoprì che il Regis quell’accusa proprio non poteva permettersela, in quanto non solo non era un premio Nobel ma la laurea in ingegneria, di cui si fregiava pubblicamente, non l’aveva in realtà mai conseguita, neppure presso l’Ecole Politechnique di Friburgo, che sosteneva di aver frequentato.
La notizia non solo apparve anche sul Corriere della Sera ma fece il giro del mondo, dando luogo a un procedimento penale dinanzi al Tribunale di Roma e a un giudizio di responsabilità presso la Corte dei conti, entrambi conclusisi con la condanna del Regis.
Si può dunque affermare che, contrariamente a quanto certa stampa vorrebbe far credere quando parla della nomenklatura leghista, tra questa l’amore per il sapere è così sentito e diffuso da spingere alcuni a varcare i confini nazionali e a recarsi, almeno così dicono, all’estero per abbeverarsi alle sorgenti della cultura.
Quando quest’amore si fa pressante, c’è addirittura chi non ha neppure il tempo di “espatriare” e ricorre al più rapido sistema dello “studio” per corrispondenza. Poi, si sa, certi ambienti culturali passano per essere più qualificati di altri, sicché vengono preferiti da molti
E’ il caso del “Trota”, al secolo Renzo Bossi, mancato delfino del padre Umberto, che dopo aver conseguito in Italia, solo al terzo tentativo, il diploma di maturità, starebbe ora frequentando una misteriosa università inglese.
A differenza dell’ex senatore Regis, però, il “Trota” non ha mai rivelato né il nome dell’istituto dove ha conseguito il diploma né quello dell’ateneo d’Oltremanica.
Deve essersi ricordato che, in certi casi, la prudenza non è mai troppa. Historia magistra vitae.