Redazione
La spesa sostenuta da un'azienda sanitaria per consentire a propri dipendenti selezionati l'iscrizione a un corso di laurea non trova giustificazione nel ritorno in termini di formazione professionale dei dipendenti stessi.
Si tratta, invece, di un vantaggio ingiustamente riconosciuto soltanto per consentire ai medesimi di ottenere agevolazioni in termini di rimborso spese, di mantenimento della retribuzione e per conseguire un titolo di studio, che avrebbe consentito la partecipazione al concorso per dirigenti.
In pratica, i dipendenti erano stati comandati, per una settimana al mese, presso l'Università di Firenze, sede di Empoli, per frequentare i corsi di studio per il conseguimento della laurea necessaria per la partecipazione al concorso per dirigenti, percependo, durante il detto comando, regolare retribuzione ad esclusione di emolumenti per prestazioni straordinarie.
La Corte dei conti, alla fine del giudizio contabile, ha condannato il Direttore generale, il Direttore sanitario e il Direttore amministrativo a rifondere all'Azienda per i Servizi Sanitari n. 1 "Triestina" una somma pari a 120 mila euro, oltre gli interessi legali.