di Biancamaria Gentili
La cosiddetta legge anticorruzione è stata approvata dal Parlamento il 31 ottobre scorso e ora è in attesa di essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Il testo ha suscitato entusiasmo in alcuni e delusione in altri. Tra i primi c'è il governo, certo che la nuova legge permetterà all’Italia quantomeno di attenuare l'odioso fenomeno delle mazzette, allineandosi agli standard internazionali indicati dalla Convenzione Onu di Merida e dalla Convenzione penale sulla corruzione di Strasburgo, oltre che dalle raccomandazioni dei gruppi di lavoro all’Ocse e al Consiglio d’Europa.
Tra le nuove norme, che presto entreranno in vigore, ve ne è una che riguarda la pubblica amministrazione.
La commissione per la trasparenza delle amministrazioni pubbliche diventa l’Authority anti-corruzione, che avrà il compito di effettuare interventi di prevenzione e contrasto; disporrà di poteri ispettivi e sanzionatori e dovrà approvare il piano anticorruzione predisposto dal dipartimento della Funzione pubblica.
Scatta l'obbligo di pubblicare online le informazioni su procedimenti amministrativi, costi di opere e servizi e il monitoraggio sul rispetto dei tempi. Trasparenza anche per ruoli, incarichi e retribuzioni.
In ogni prefettura arriva l’elenco delle imprese virtuose, cioè non a rischio-mafia.
Chi ha ricoperto incarichi dirigenziali nella pubblica amministrazione non potrà ricoprire prima di tre anni analoghe funzioni con privati che lavorano con gli enti.
Se con il suo comportamento infedele il dipendente arreca un danno all'immagine dell'ente, dovrà risarcire alla pubblica amministrazione il doppio della somma illecitamente percepita.
Il dirigente che svolge una funzione di prima fascia deve vigilare contro i giri di tangenti e predisporre un piano delle aree a rischio-corruzione; gli inadempienti potranno essere chiamati a rispondere per danno erariale.
In arrivo anche il nuovo codice etico del dipendente pubblico, con sanzioni che giungono fino al licenziamento: vietato accettare compensi, regali o altre utilità, in connessione con le proprie funzioni. Consentiti solo regali cosiddetti d’uso ma devono restare all’interno delle normali relazioni di cortesia.
Inoltre, e questa è una novità assoluta, viene assicurato l’anonimato ai dipendenti pubblici che segnalano illeciti compiuti da colleghi (cosiddetto «whistleblowing»).
Con l'entrata in vigore della legge anticorruzione, infine, scatterà l'obbligo di comunicare all’Autorità nazionale anticorruzione tutti i dati dei dirigenti individuati in modo discrezionale dall’organo di indirizzo politico, cioè senza espletare procedure pubbliche.