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Mercoledì, 03 Lug 2024

di Andrea Merlone

Affidarsi alla Divina Provvidenza, non può essere il destino di un ente pubblico di ricerca come l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica.

Il presidente Alberto Carpinteri, già vice presidente dell’Ente, si dedica per sua scelta part time all’ente: caso unico nel panorama mondiale degli Istituti di metrologia, e certamente una particolarità anche a livello nazionale, dato che l’Inrim è il maggiore Istituto pubblico di ricerca piemontese e uno dei più grandi in Italia.

L’interesse primario del presidente sembra essere la ricerca sulla presunta capacità del fenomeno di reazione piezonucleare di sviluppare energia pulita dalla fissione di atomi non radioattivi, senza radiazioni nocive e in grado di produrre quantità di energia sufficienti al fabbisogno di tutta la popolazione del pianeta. La vicenda inizia quando viene organizzato, anche con fondi Inrim, un convegno utile a promuovere la notorietà delle ricerche sul piezonucleare, al quale segue l’immediata protesta della componente scientifica dell’Istituto.

Carpinteri è inoltre sostenitore di una concezione particolare in ordine a come si sia generata l’impressione netronico-fotografica del volto riportato sulla Sindone, in concomitanza di una particolare emissione di neutroni indotta da un terremoto avvenuto proprio in quei giorni del 33 d. C., che avrebbe inoltre modificato la composizione isotopica del carbonio contenuto nel lino, motivando l’errata datazione, che lo farebbe risalire (come sembra sia) a un falso del medioevo.

Sta di fatto che, a fronte di un duro lavoro dei ricercatori e dipendenti per mantenere l’Inrim tra i primi istituti metrologici a livello europeo, mediante coordinamenti di progetti e acquisizione di finanziamenti esterni, l’indirizzo di ricerca voluto da Carpinteri non sembra essere stato coronato da successo, soprattutto  per quanto attiene ai finanziamenti.

L’attuale situazione dell’Inrim ha attirato, di recente, l’attenzione delle maggiori testate nazionali, riviste scientifiche, siti web, blog e forum.

Da un lato, gruppi indipendenti di scienziati di diverse nazioni, nel tentativo di dimostrare che la linea di ricerca tracciata da Carpinteri si basa su dati non riferibili, inviano numerose pubblicazioni, confutando in toto i risultati e argomentando con obiezioni scientificamente provate.

Dall’altro, il presidente Carpinteri e un gruppo di ricercatori cercano di spiegare con dichiarazioni sorprendenti la validità della loro scoperta.

Tra di essi, spicca, in particolare, Fabio Cardone, precedentemente proposto dal Miur a membro del Consiglio scientifico dell’Inrim e poi ritirato dallo stesso ministero, a seguito delle proteste dei ricercatori dell’Istituto.

Cardone è autore di dichiarazioni del tipo: "I nostri risultati sono il prodotto di un dono della divina provvidenza"; "Noi ci siamo sempre gloriati di essere stati un laboratorio cristiano a maggioranza cattolica"; "Per volontà divina e per grazie ricevuta siamo stati bravi"; "Siamo la maggior gloria del corpo tecnico dell'esercito italiano."
Queste affermazioni così intrise di rigore scientifico si possono trovare “live” in un’autorevole presentazione delle ricerche sul piezonucleare.

La comunità scientifica internazionale ha così lanciato a giugno 2012 una petizione che rapidamente ha superato i mille firmatari, tra cui quattro premi Nobel. Nell’appello si legge: "Quanto sta accadendo all'Inrim è preoccupante perché si colloca al di fuori della tradizione del metodo scientifico e rischia di gettare discredito sull'intero sistema della ricerca italiana". La petizione è disponibile on line e può essere ancora sottoscritta.

Alla petizione si è aggiunta una mozione di sfiducia con richiesta di dimissioni del presidente, firmata dalla quasi totalità dei ricercatori e tecnologi Inrim e inviata al ministro Profumo, al cda e trasmessa a luglio scorso allo stesso Carpinteri.

Nella mozione si leggeva come le attività volute dal presidente fossero state introdotte nei piani triennali d’autorità. Il presidente ha così proposto un incontro chiarificatore, considerato ormai tardivo e perciò disertato dal personale.

Con un comunicato interno del 17 ottobre, il presidente rigettando tutte le accuse che gli vengono mosse, che definisce "ingiustificate e strumentali", ribadisce di "voler continuare a lavorare con la parte sana dell'Istituto". A stretto giro è stata prodotta un’ulteriore mozione firmata da tutti i Responsabili di Divisione e dalla quasi totalità dei Responsabili di Programma e una lettera da parte dei membri del cda, che avanza serie preoccupazioni sulla vicenda.

Il 21 ottobre scorso, sul Sole 24 Ore, è stata pubblicata una lettera a firma di professori universitari e di due presidenti di Enti (Inaf e Infn) che si conclude con l’esortazione  rivolta a Carpinteri a “tornare ad essere uno scienziato, per il bene di tutti”.

In occasione della consegna di un premio da parte del presidente a un suo collega greco (che a sua volta aveva premiato lo stesso presidente, che già lo aveva premiato ancor prima!), il 12 novembre, è stata, poi, firmata un’altra mozione dall’assemblea del personale, inclusi tecnici e amministrativi.

Nel documento, inviato al ministro Profumo, ai membri cda e ad alcuni deputati e senatori, si legge, tra l'altro, che “Il Personale Inrim, preso atto dei fatti accaduti dalla data di insediamento dell’attuale Presidente, decide di intraprendere un'azione di protesta nei confronti dello stesso. […]non può esimersi dal considerare che le recenti vicende sia a carattere scientifico, etico, amministrativo e gestionale delle quali il Presidente si è reso protagonista, espongono l’Inrim a critiche sul proprio mandato istituzionale, sui rapporti con istituzioni nazionali e internazionali ed influiscono pesantemente sul funzionamento dell’Ente. I lavoratori concludono con una richiesta al ministro vigilante di “attivarsi per trovare una soluzione consona al ruolo dell’Istituto […].

Per chi non è troppo incline a rivolgersi alla Divina Provvidenza per chiedere soluzione a problemi terreni, non resta, dunque, che sperare in un tempestivo intervento ministeriale o addirittura in un riordino generale che, finalizzato al risparmio, elimini incarichi e relative indennità, rivedendo magari, come extrema ratio, anche la scelta di mantenere l’Inrim come ente indipendente.

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