La lettera
Caro Direttore, desidero segnalarle quanto è recentemente avvenuto all’Uos del Cnr-Ibaf di Napoli, dove presto servizio, in merito all’indennità di responsabilità erogata dal Cnr relativamente alle annualità 2008-2009-2010 (circolare Cnr n. 22 del 19/10/2010).
Dato che l’attuale direttore dell’Ibaf (Istituto di biologia agro-ambientale e forestale) ha assunto il suo mandato dal 1° dicembre 2009 e l’indennità si riferiva a un arco temporale, in parte, precedente al suo insediamento, ero più che convinto che avrebbe indetto una riunione con tutto il personale tecnico-amministrativo per approfondire l’argomento.
Ho atteso vari giorni questa riunione, tenendo sempre ben stretto tra le mani un attestato che molto probabilmente mi avrebbe permesso di avere il compenso economico ….. ed invece niente.
Intorno al 10 novembre 2010, grazie ad un amico sindacalista, vengo a sapere che il direttore aveva già operato le sue scelte e che il mio nome non risultava tra i nominativi inviati alla sede centrale del Cnr per il pagamento delle spettanze.
Tralasciando qualsiasi commento sull’inusuale procedura adottata, ciò che mi ha lasciato sbigottito sono stati i nomi individuati per l’assegnazione dell’indennità dato che, a mio avviso, non sembravano possedere, per un motivo o per l’altro, tutti i requisiti necessari per ottenere il beneficio economico.
A questo punto decisi di scrivere sia al segretario regionale che a quello nazionale della Fir-Cisl, al direttore generale del Cnr e ai competenti uffici, esortandoli a verificare attentamente la sussistenza dei requisiti da parte dei colleghi prescelti.
Lo scopo principale della mia iniziativa, qualora avessero trovato conferma le mie osservazioni, era quello di bloccare l’erogazione dell’ingiusto compenso così da evitare, oltre alla beffa nei confronti di altri probabili colleghi immotivatamente esclusi come me, anche un danno all’Erario.
Convinto di aver impedito il compimento di un atto che, secondo me, era viziato da numerose anomalie, ho dovuto, purtroppo, amaramente ricredermi.
Infatti, l’iter di pagamento andava avanti sicché, come estrema soluzione, il 12 ottobre del 2011 ho inviato tutta la documentazione al “Responsabile del Gruppo di lavoro per l’assegnazione dell’indennità di responsabilità”. Ma anche tale iniziativa è risultata vana, non avendo ricevuto alcun riscontro sul blocco dei pagamenti.
Morale della favola: con procedure non sempre lineari si sono privilegiati alcuni dipendenti a discapito di altri. Ecco perché propongo, per il futuro, di eliminare l’indennità di responsabilità, fonte – a mio parere – di ingiustizie e incomprensioni, individuando altre soluzioni, eque, trasparenti e partecipate, per distribuire i relativi fondi a tutto il personale tecnico-amministrativo del Cnr che realmente lo merita.
Salvatore Patrizio