Nel 2012, secondo i dati pubblicati nei giorni scorsi dall’Agenzia delle Entrate, gli enti pubblici di ricerca, diversamente dalle Università, ancora una volta non hanno fanno molta presa sui cittadini, quando si è trattato di devolvere – con la dichiarazione dei redditi – il cinque per mille.
Complessivamente, i nove enti che si sono cimentati hanno ottenuto 399.990 euro, un risultato di poco superiore a quello conseguito soltanto dall’Università Alma Mater di Bologna, che ha totalizzato 391.607 euro.
Gli Atenei, infatti, sono stati decisamente più attraenti per i contribuenti, che hanno versato 714.910 euro al campus Bio Medico di Roma; 458.553 al Politecnico di Milano; alla Telematica Pegaso 421.825; alla Cattolica del Sacro Cuore di Milano 413.461. A seguire, gli Atenei di Padova con 282.817 euro, La Sapienza con 266.890, la Statale di Milano con 183.430, Pavia con 169.899 , la Federico II di Napoli con 167.259 e Tor Vergata con 138.126. Con importi più ridotti, tutti gli altri.
In coda alla graduatoria stilata dall’Agenzia delle Entrate, si colloca, con soli 827 euro, l’Università per stranieri di Perugia, che ha avuto come Rettore, dal 2004 al 2013, Stefania Giannini, attuale ministro dell’istruzione, università e ricerca, che proprio lo scorso anno è stata eletta a Palazzo Madama con Scelta Civica di Mario Monti.
Negli enti di ricerca, invece, sempre in caduta il Cnr, che è il più grosso ente di ricerca italiano, al quale sono stati devoluti 156.501 euro, meno degli ultimi due anni. Anche l’Istituto superiore di sanità, collocato nella graduatoria enti di ricerca sanitaria, è sceso da 109.053 a 94.117. In tale graduatoria ha primeggiato l'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc) con 14.600.912 euro, seguita dlla Fondazione puiemontese per la ricerca sul cancro, con 6.236.006 euro e dal San Raffaele di Milano, con 4.341.347.
Sostanzialmente stazionari rispetto all’anno passato l’Istituto nazionale di fisica nucleare (27.924 euro), l’Ogs di Trieste (17.735), l’Indam (10.323), Science Park (4.619) e l’Inrim (3.419). Un buon risultato per l’Enea con 33.067 rispetto ai 23.027.
Fanalino di coda, la Stazione Zoologica Anton Dohrn, che è riuscita a portare nelle proprie casse 2.285 euro (3.299 nel 2011), che difficilmente basteranno a porre le basi per il rilancio dell’ente di ricerca partenopeo.