Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dall’Agenzia delle Entrate, anche nel 2013 gli enti di ricerca sono stati snobbati dai contribuenti, quando si è trattato di devolvere il 5 per mille.
Il Consiglio nazionale delle ricerche, con 8 mila dipendenti e 108 istituti disseminati su tutto il territorio nazionale, ha fatto registrare 3.638 “donazioni”, per un totale di 152.765,59 euro, inferiore a quello dell’anno precedente, che era stato di 156.501.
In discesa anche l’Istituto superiore di sanità (Iss), che da 94.117 euro passa a 83.275,90.
Sostanzialmente invariato rispetto al 2012 il risultato dell’Istituto di fisica nucleare, con 570 “donazioni”, per complessivi 27.465, 30 euro.
Lieve aumento, invece, per l’Istituto di oceanografia e geofisica sperimentale (Ogs), che da 17.735 euro passa a 19.028.
L’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), ha invece attratto 340 contribuenti, incassando poco più di 15mila euro.
Fanalini di coda, la Stazione Zoologica Anton Dohrn, con 30 “donazioni” e 1.101,76 euro (2.285 nel 2012) e l’Istituto italiano di studi germanici, con soli 1.043,17 euro.
Decisamente più attraenti gli Atenei pubblici per i contribuenti, che hanno versato 440mila euro al Politecnico di Milano; 428mila all’Alma Mater di Bologna; 267mila all’Università di Padova; 230mila a La Sapienza di Roma; 171mila alla Statale di Milano; 156mila all’Università di Pavia, 147mila sia all’Università di Torino che alla Federico II di Napoli; 126mila all’Università di Firenze; 121mila a Roma Tor Vergata; 111mila al Politecnico della Marche; 109mila all’Università dell’Aquila e 107 a quella di Genova.
Con importi più ridotti, tutti gli altri Atenei.
In coda alla graduatoria stilata dall’Agenzia delle Entrate, si colloca, ancora una volta, con soli 800,83 euro, l’Università italiana per stranieri di Perugia, che ha avuto come Rettore, dal 2004 al 2013, Stefania Giannini, attuale ministro dell’istruzione, università e ricerca.