Giovedì scorso, all’indomani del verdetto cella Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità per il futuro del blocco della contrattazione per il pubblico impiego - i Docenti Universitari di 65 Università italiane si sono riuniti contemporaneamente presso i vari Rettorati ed hanno incontrato i Rettori, per ottenere il loro appoggio alla richiesta di un immediato sblocco degli scatti stipendiali.
Gli scatti - si legge in un comunicato dei professori - sono stati di nuovo bloccati a partire dal 1° gennaio di quest’anno, per il quinto anno consecutivo, mentre a tanti altri comparti del pubblico impiego (tra i quali quello della Ricerca) il blocco è stato via via revocato. Ormai i Docenti Universitari sono l’unica categoria per la quale tale blocco ancora permane.
A parte il danno economico - prosegue il comunicato - la Docenza Universitaria considera il perdurare del blocco solo nei suoi riguardi discriminatorio e lesivo della sua dignità, quasi che essa faccia parte della spesa improduttiva che è bene tagliare anche per il 2015.
La richiesta avanzata al Governo è che gli scatti stipendiali vengano sbloccati a partire dal 1° gennaio del 2015.
Per evitare equivoci – conclude il comunicato – si ribadisce che la Docenza non pretende nessuna restituzione per il quadriennio 2011-2014, ma chiede che, a partire dal 1° gennaio 2015, si possa ritornare a percepire lo stipendio che si sarebbe percepito in assenza del blocco quadriennale.
Ai Rettori, i Docenti hanno consegnato una lettera nella quale chiedono un’azione incisiva e concreta a sostegno delle loro richieste, fino ad arrivare a prospettare al Governo e al Ministro le dimissioni in massa di tutti i Magnifici.