ll Miur, nei giorni scorsi, ha trasmesso al Parlamento, per i pareri delle commissioni competenti, lo schema di decreto per il riparto del Fondo ordinario 2015, destinato agli enti pubblici di ricerca vigilati dal dicastero affidato a Stefania Giannini.
L’importo complessivo di euro 1.701.267.125 (inferiore di 53,5 mln rispetto al 2014) prevede meno fondi per tutti.
Ancora una volta, lo stanziamento maggiore è per il Cnr, con euro 563.162.437 (-23 mln rispetto al 2014); a seguire, l’Asi, con euro 526.601.585 (-8,2 mln), l’Infn, con 263.989.665 (-12,6 mln); l’Inaf, con 82.201.498 (-5,7 mln): l’Ingv, con 51.005.588 (-663 mila); l’Inrim, con 19.332.743 (-588 mila); l’Ogs, con 17.146.190 (-524 mila); la Stazione Zoologica “Anton Dohrn”, con 14.643.018 (-567,6); Area della ricerca di Trieste, con 23.578.191 (-3 mln); l’Indam, con 2.558.1183 (-115 mila); il Centro Fermi, con 1.758.463 (-104 mila); l'Istituto italiano di studi germanici, con 1.080.852 (-83 mila).
La residua somma di 134,2 milioni di euro sarà destinata al “finanziamento premiale”, per 98 milioni di euro; alla società Elettra Sincrotone di Trieste, per 14 mln; all’Indire, per 8,5 mln; all’Invalsi, per 5,4 mln; all’Anvur, per 1,5 mln; al Centro euro mediterraneo per i cambiamenti climatici, per 4 mln e poco più di 1 andrà per la chiamata diretta di ricercatori e tecnologi, italiani o stranieri, in possesso di altissima qualificazione scientifica.