Quattro presidenti e tredici consiglieri di amministrazione di enti di ricerca erano scaduti a metà agosto. Dopo aver costituito, a luglio scorso, un comitato per la selezione degli aspiranti alla successione, affidandone il coordinamento a Lamberto Maffei, professore emerito di Neurobiologia presso la Scuola Normale di Pisa e Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, la titolare del Miur, Stefania Giannini, venerdì scorso ha nominato i successori, non senza qualche sorpresa.
Come abbiamo evidenziato nel nostro articolo del 17 ottobre, per gli incarichi di vertice, ci sono state due conferme, sia all’Ogs che al Centro Fermi, con Maria Cristina Pedicchio e Luisa Cifarelli, e due new entry, all’Inaf e all’Indam, con Nicolò D’Amico e Giorgio Patrizio, che vanno a prendere il posto di Giovanni Bignami e Vincenzo Ancona.
Dei tredici consiglieri di amministrazione, invece, dodici sono di nuovo conio. L’unico ad aver ottenuto la conferma da parte del Miur è stato Mauro Magnani, che continuerà a sedere nel cda della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.
Particolarmente attese erano le nomine all’Ingv, a causa della concitazione che da tempo caratterizza la vita del tempio della sismologia e della vulcanologia italiana.
A fare il loro ingresso in via di Vigna Murata saranno Claudio Faccenna e Giancarlo Neri, che subentrano a Domenico Giardini (che era diventato membro del cda dopo le dimissioni da presidente) e a Bernardino Chiaia.
Faccenna, 50 anni, Ordinario presso il Dipartimento di Scienze geologiche dell’Università Roma Tre e Neri, 61 anni, Ordinario di Geofisica della Terra Solida presso l’Università di Messina, costituiranno, con i membri interni Giulio Selvaggi e Alessandro Pino, il nuovo cda dell’Ingv, dove tra qualche mese dovrà essere rinnovato anche il presidente, visto che quello attualmente in carica, vale a dire Stefano Gresta, subentrato all’inizio del 2012 al dimissionario Domenico Giardini, andrà a scadere il 27 marzo prossimo.
Vedremo se nei pochi mesi che mancano alla scadenza del mandato del n. 1 dell’Ingv, il nuovo cda riuscirà a ridare slancio a un ente la cui vita, da molti mesi, è alle prese con turbolenze interne, anche gravi, che, puntualmente, Il Foglietto ha portato all’attenzione dei lettori.
Se il Miur, anche se non con la celerità che il caso richiedeva, ha provveduto a svolgere il proprio compito, la stessa cosa non si può dire per la Presidenza del Consiglio che, in dieci mesi, non è riuscita a nominare il nuovo cda dell’Istat.
Evidentemente, per il premier Renzi, il consiglio di amministrazione per l’ente di statistica non è una priorità. Ma un semplice optional.