Giornale on-line fondato nel 2004

Giovedì, 04 Lug 2024

Non che sia una novità. Da anni si rincorrono gli allarmi sulla tenuta delle banche cinesi e il livello esagerato di debiti delle imprese. La differenza fra allora e oggi è un deciso cambiamento del contesto internazionale cui corrisponde una minore tolleranza al rischio paese che la Cina incorpora e che ha determinato notevoli deflussi di capitale negli ultimi anni.

Peraltro, “il leverage continuerà ad aumentare, specialmente a livello corporate, almeno fino a quando si continuerà a contare sul credito per sostenere il Pil”. Fitch, in particolare, ha rivisto le sue stime di crescita dei debiti cinesi (FATSF, Fitch-adjusted total social financing/GDP), che dovrebbero raggiungere il 258% del pil entro quest’anno e il 274% alla fine dell’anno prossimo. La Cina rischia di fare sempre più la fine del Giappone.

Le autorità stanno tentando di promuovere i prestiti alle famiglie, ancora relativamente poco indebitate, ma anche qui la crescita del credito, che si concentra per lo più sui mutui, ha finito con l’incoraggiare un boom dei prezzi immobiliari, capace di alimentare il boom del credito corporate, visto che le aziende usano di solito come collaterale il mattone. Un gatto che si morde la coda e finirà, piano piano, per mangiarsela.

Non a caso l’agenzia si aspetta una crescita delle sofferenze bancarie (NPLs), mentre la profittabilità delle banche rimarrà stagnante e sotto pressione, anche per la continua migrazione di depositi verso i prodotti di risparmio gestito, i wealth management products (WMPs), che al momento pesano il 17% dei depositi e sono finiti ad alimentare il sistema bancario ombra, aggiungendo ulteriori tensioni al sistema cinese.

La conseguenza di queste pressioni sono profitti fiacchi e pressioni sul capitale bancario, come una qualunque banca europea. O addirittura peggio. Fitch ha stimato che una risoluzione on/off del problema del debito potrebbe provocare un deficit di capitale che varia dall’11 al 20% del Pil cinese. E poiché il sistema cinese, malgrado le apparenze, è legato mani e piedi allo Stato ciò significa una delle più grandi socializzazioni delle perdite della storia. “Maggior debito corporate – sottolinea Fitch – è probabile migri verso il bilancio sovrano al di là degli swap con i governi locali”, ossia dei debiti delle realtà territoriali che si sono accumulati come montagne dopo lo stimolo fiscale del 2009.

I debiti cinesi sono tante piccole montagne tenute fuori dal bilancio dello stato centrale. Finora. Per il momento gravano sui bilanci bancari. Che, infatti, scricchiolano.

 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

giornalista socioeconomico - Twitter @maitre_a_panZer

empty alt

All’ombra del Re dollaro crescono piccole valute

La notizia dell’ultimo aggiornamento che il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha dedicato...
empty alt

Tolve, bellezza lucana che affonda le sue radici nel terzo millennio a.C.

San Rocco è il Santo più venerato nel mondo cattolico. Nei miei viaggi per i borghi lucani la sua...
empty alt

In Adriatico sono tornate le mucillagini

In Adriatico sono tornate le mucillagini la cui composizione potei analizzare, tra primi, nel...
empty alt

Illegittimo affidare il controllo della prestazione lavorativa a un investigatore

Con ordinanza n. 17004/24, pubblicata il 20 giugno 2024, la Corte di cassazione - sezione Lavoro – ha...
empty alt

Dall’Antitrust cartellino rosso alla Figc

Dopo l'inattesa eliminazione della nazionale italiana di calcio dagli Europei, una nuova tegola si è...
empty alt

“Fremont”, film esistenzialista dalle venature surreali

Fremont, regia di Babak Jalali, con Anaita Wali Zada (Donya), Gregg Turkington (Dr. Anthony),...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top