Giornale on-line fondato nel 2004

Mercoledì, 03 Lug 2024

Di recente, è stato pubblicato, sulla rivista scientifica Nature Chemical Biology, un articolo, dal titolo Targeted inhibition of oncogenic miR-21 maturation with designed RNA-binding proteins, di un gruppo di ricercatori che, per primo, ha creato una proteina ingegnerizzata (della famiglia Rbfox), in grado di legarsi a un particolare tipo di acido nucleico (miR-21, elemento associato allo sviluppo di cellule tumorali) che, una volta dentro la cellula tumorale, riesce a inibirne lo sviluppo.

La scoperta è il risultato di una collaborazione internazionale tra due laboratori: il Lab of Molecular and Cellular Neurobiology, Centro per la biologia integrata – Cibio – dell’Università di Trento, diretto dal professor Paolo Macchi, e quello diretto dal professor Gabriele Varani del Department of Chemistry - Washington University.

«L’interazione tra proteine e acidi nucleici (in particolare, RNA) – spiega il professor Macchi – è molto complessa e capire come ciò avvenga e come sia regolata permette di creare, ad esempio, molecole ingegnerizzate con nuove proprietà biologiche, per scopi non solo di ricerca, ma anche terapeutici».

«I micro-RNA (o semplicemente miRNA) – aggiunge Macchi – sono corte sequenze di RNA che regolano l'attività dei geni e contribuiscono al normale sviluppo e funzionalità delle cellule. Negli ultimi anni i miRNA sono stati studiati anche in un contesto patologico quale il cancro. Un’alterata espressione dei miRNA attiva, infatti, una serie di eventi che portano a una trasformazione neoplastica della cellula, allo sviluppo di metastasi e quindi a una cattiva prognosi in pazienti oncologici. «In questo contesto miR-21 è uno dei miRNA più studiati poiché alti livelli di miR-21 determinano un aumento dell’espressione di geni onco-promotori e una riduzione di geni onco-soppressori».

Il professor Macchi riferisce che i colleghi della Washington University, che hanno un approccio chimico-strutturale alle scienze della vita, si sono rivolti ai biologi del Cibio per le loro competenze sperimentali sulle cellule. «Il lavoro – ribadisce lo scienziato – è importante poiché esalta ancora una volta il valore e le ricadute applicative della ricerca di base. La ricerca di base ha permesso di conoscere la struttura delle regioni delle proteine coinvolte nell’interazione con gli acidi nucleici, nonché di scoprire i miRNA e il loro coinvolgimento in processi sia fisiologici sia patologici. L’aver messo insieme e con successo conoscenze e competenze dei nostri gruppi di ricerca provenienti da settori diversi della biologia è stato stimolante ed estremamente interessante. Questo è il secondo lavoro in collaborazione pubblicato su riviste internazionali nel giro di pochi mesi dai nostri due gruppi».

Gli autori dell’articolo – pubblicato sulla predetta rivista scientifica Nature Chemical Biology – sono dieci: Yu Chen, Fan Yang, Tom Pavelitz, Wen Yang, Katherine Godin, Matthew Walker e Suxin Zheng e Gabriele Varani, per la Washington University; Lorena Zubovic e Paolo Macchi, per l’Università di Trento.

La ricerca è stata sostenuta dall’Istituto statunitense della salute (Grant 1R01 GM103834) e dall’Università di Trento (Progetto Biotecnologie).

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

empty alt

Tolve, bellezza lucana che affonda le sue radici nel terzo millennio a.C.

San Rocco è il Santo più venerato nel mondo cattolico. Nei miei viaggi per i borghi lucani la sua...
empty alt

In Adriatico sono tornate le mucillagini

In Adriatico sono tornate le mucillagini la cui composizione potei analizzare, tra primi, nel...
empty alt

Illegittimo affidare il controllo della prestazione lavorativa a un investigatore

Con ordinanza n. 17004/24, pubblicata il 20 giugno 2024, la Corte di cassazione - sezione Lavoro – ha...
empty alt

Dall’Antitrust cartellino rosso alla Figc

Dopo l'inattesa eliminazione della nazionale italiana di calcio dagli Europei, una nuova tegola si è...
empty alt

“Fremont”, film esistenzialista dalle venature surreali

Fremont, regia di Babak Jalali, con Anaita Wali Zada (Donya), Gregg Turkington (Dr. Anthony),...
empty alt

Pescara, città giovane e “moderna”. Non è città per giovani

Chi scrive ha i suoi 74 anni e non pretende in nessun modo di farsi interprete di questioni che...

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI
Back To Top