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Mercoledì, 03 Lug 2024

Ci sono fotografie affascinanti, come questa a fianco che riprende Albert Einstein e Marie Sklodowska Curie da soli, sul lago di Ginevra, durante la pausa di un Congresso. Di cosa stanno parlando?

Non lo sappiamo, ma io immagino un colloquio confidenziale tra la scienziata dall'espressione cupa e il genio che le aveva scritto una bellissima lettera pubblica: “Sei una donna intelligente e realizzata: ignora coloro che ti disprezzano”.

Marie Curie (1867-1934) stava vivendo il momento più difficile e triste della sua vita pubblica e privata. Cinque anni dopo la morte del marito Pierre, avvenuta nel 1906, la scienziata aveva avuto una storia amorosa con Paul Langevin, ricercatore di fisica, più giovane di lei, sposato con figli, separato molto prima di incontrarla.

Sua moglie non aveva mai accettato la separazione e, per vendicarsi, aveva mandato alla stampa le lettere d’amore scambiate da Paul e Marie.

Finalmente i giornali avevano l’occasione giusta per screditare la scienziata, descrivendola come una «perfida straniera, colpevole di aver distrutto una famiglia felice» e per suscitare nella comunità scientifica un grande scandalo che rischiava di compromettere l'assegnazione del suo secondo premio Nobel.

Quando Albert Einstein venne a conoscenza della campagna diffamatoria, il 23 novembre del 1911, le scrisse un’appassionata lettera pubblica contro la stampa scandalistica.

"Stimatissima signora Curie, non rida di me se Le scrivo senza avere nulla di ragionevole da dire, ma sono talmente in collera per le maniere indecenti con cui il pubblico si sta ultimamente interessando a Lei, da sentire di dovere assolutamente dare sfogo a questo mio sentimento.

Ad ogni modo, sono convinto che Lei coerentemente disprezzi questa gentaglia, sia che questa elargisca ossequiosamente stima nei suoi confronti sia che tenti di soddisfare il proprio appetito per il sensazionalismo!

Mi sento spinto a dirle quanto io sia arrivato ad ammirare il suo ingegno, la sua energia e la sua onestà, e che mi sento fortunato ad aver avuto la possibilità di conoscerla di persona a Bruxelles. Chiunque non appartenga a questa schiera di rettili è certamente felice, ora e anche prima, del fatto che abbiamo tra noi persone come Lei, e anche come Langevin, persone reali rispetto alle quali si prova il privilegio di essere in contatto.

Se la gentaglia dovesse continuare a occuparsi di lei, non legga quelle fesserie ma piuttosto le lasci ai rettili per cui sono state prodotte. Con i miei più amichevoli ossequi a lei, Langevin e Perrin, cordialmente, A. Einstein."

Questa solidarietà aiutò Marie a fronteggiare a testa lo scandalo mediatico e a provare ancora una volta di essere la grandissima donna e scienziata che conosciamo.

Poco dopo, ricevette il secondo premio Nobel (1911), questa volta in chimica, per i suoi metodi di isolamento di radio e polonio.

Per approfondire: “Scienziate nel tempo. Più di 100 biografie”, Ledizioni, Milano 2023.

Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
facebook.com/scienziateneltempo/

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