di Enrico Mari*
Apprendiamo dalla stampa che il Governo per razionalizzare e contenere la spesa intende procedere anche attraverso l’accorpamento di enti o istituti strumentali dei vari ministeri.
Tra questi l’ISAE, l’ISFOL, l’ICE, lo IAS ecc. Se questo è il percorso che si intende seguire si deve spiegare allora perché solo pochi mesi fa è stato istituito lo IAS (Istituto Affari Sociali), nato dopo che competenze in materia di politiche sociali e inclusione sociale sono state sottratte all’ISFOL insieme – in prospettiva - a personale e risorse economiche.
Va detto inoltre che lo IAS – concepito e varato nella precedente legislatura per dotare il Ministero della Solidarietà sociale di un proprio Ente di Ricerca – attualmente non ha più alcuna ragione di esistere come soggetto autonomo ed un reale intento razionalizzatore dovrebbe prevederne l’assorbimento da parte dell’ISFOL.
Dietro il solito paravento della crisi, con cui sin qui si sono massacrati i diritti dei lavoratori e con cui si vuole certificare questa operazione, scorgiamo l’ennesimo tentativo del Governo di destrutturare il comparto della ricerca favorendo la fuoriuscita dallo stesso degli Enti oggetto di eventuali accorpamenti ai Ministeri vigilanti: una sorta di riduzione della ricerca ad una appendice dipartimentale delle amministrazioni centrali dello stato. Se questo è il disegno, il Sindacato risponderà con durezza per la salvaguardia della specificità del settore che riteniamo strategico per l’intero sistema paese.
*Coordinatore USI/RdB-Isfol