Giornale on-line fondato nel 2004

Sabato, 13 Dic 2025

Le due scienziate hanno dedicato la loro carriera a rendere i sistemi di IA più equi e inclusivi. Il loro lavoro si è concentrato sull’eliminazione di stereotipi e ingiustizie nei sistemi di IA, in particolare quando questi riguardano gruppi svantaggiati o discriminati, come minoranze etniche, donne, persone LGBTQ+, persone con disabilità e altri gruppi socialmente marginalizzati.

L’obiettivo è ridurre i pregiudizi nascosti nei modelli di IA, che possono portare a decisioni ingiuste in ambiti cruciali come l’assunzione di personale, il riconoscimento facciale o l’accesso ai servizi finanziari.

Margaret Mitchell, nata negli Stati Uniti nel 1986, ha una solida formazione in linguistica e informatica. Ha conseguito un dottorato in informatica presso l’Università di Aberdeen nel 2013 e, nel 2017, ha fondato il team di ricerca “Ethical AI” di Google.

Timnit Gebru, nata ad Addis Abeba nel 1984, è fuggita dall’Etiopia a causa della guerra con l’Eritrea e ha ricevuto asilo politico negli Stati Uniti. Ha conseguito una laurea in ingegneria informatica all’Università di Stanford e, nel 2018, è entrata a far parte di Google, dove ha co-diretto il team sull’etica dell’intelligenza artificiale con Margaret Mitchell.

I contributi critici delle due scienziate sono di grande rilievo: nel 2020, insieme alla linguista Emily Bender, hanno pubblicato un articolo in cui evidenziavano i rischi e i costi associati all’uso dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM).

In questo studio hanno introdotto il termine “Stochastic Parrots”(pappagalli stocastici) per descrivere come questi modelli non comprendano realmente il significato del linguaggio, ma si limitino a generare testi coerenti basandosi su statistiche e probabilità derivate da enormi quantità di dati.

In altre parole, i LLM “pappagallano” il linguaggio umano senza possedere una vera comprensione del contesto o della realtà, proprio come un pappagallo che ripete parole senza conoscerne il significato.

Google ha chiesto alle due ricercatrici di ritirare lo studio e, al loro rifiuto, nel 2021 Mitchell è stata licenziata per presunte violazioni del codice di condotta aziendale. Gebru, invece, è stata indotta a dimettersi.

Oggi lavora per cambiare il settore dell’IA dall’esterno: ha fondato il DAIR (Distributed Artificial Intelligence Research Institute), un istituto che collabora con ricercatori di intelligenza artificiale in tutto il mondo, con particolare attenzione all’Africa e all’immigrazione africana negli Stati Uniti. Ha anche co-fondato il gruppo Black in AI, che sostiene il lavoro e la leadership della comunità nera in questo ambito.

Mitchell, invece, è attualmente a capo dell’etica dell’intelligenza artificiale presso Hugging Face, una startup di IA.

Entrambe le scienziate sono riconosciute tra le voci più influenti nella promozione della diversità e dell’inclusione nell’IA, sottolineando come la mancanza di pluralità possa compromettere la qualità e l’equità delle tecnologie sviluppate.

Il loro lavoro ribadisce l’importanza di costruire modelli non solo sempre più avanzati ed efficienti, ma anche sicuri ed etici.

Sara Sesti
Matematica, ricercatrice in storia della scienza
Collabora con l'Università delle donne di Milano
facebook.com/scienziateneltempo/

 

Ti piace l'informazione del Foglietto?

Se ti piace quello che leggi, puoi aiutarci a continuare il nostro lavoro sostenendoci con quanto pensi valga l'informazione che hai ricevuto. Anche il costo di un caffè!

SOSTIENICI

empty alt

L’Opec sul petrolio gioca al ribasso

Sembra che l’Opec sia tornata al passato, ai primi anni Dieci del nuovo secolo, quando...
empty alt

UniPi celebra il bicentenario della istituzione della cattedra di Egittologia

A Pisa 200 anni fa, per la prima volta al mondo, l’Egittologia faceva il suo ingresso in un’aula...
empty alt

Giornata Mondiale dei Diritti Umani 2025: il ruolo delle scienziate

Diverse donne di scienza, in epoche e discipline differenti, hanno unito ricerca e impegno per i...
empty alt

“L’ombra del corvo”, film struggente, inquietante, a tratti spaventoso

L’ombra del corvo, regia di Dylan Southern, (titolo originale The Thing with Feathers, tratto dal...
empty alt

La seconda missione dell’ivacaftor, farmaco finora attivo contro la fibrosi cistica

Nel mondo della medicina di precisione l’ivacaftor, uno dei primi farmaci approvato contro la...
empty alt

Anci e Legambiente al Governo: stanziare maggiori fondi per demolizione immobili abusivi

Come emerge dall’indicatore sull’abusivismo edilizio curato dall’Istat in collaborazione con il...
Back To Top