di Antonio Del Gatto
Il dibattito sempre vivo sul futuro del sistema pensionistico italiano, che tutti i governi chissà cosa darebbero per cancellare, nei giorni scorsi ha avuto un improvviso sussulto.
Dopo l’invio da parte dell’Inps di oltre 3 milioni di lettere ad altrettanti lavoratori precari, per informarli che avevano la possibilità di consultare on line il proprio estratto conto previdenziale, al fine di verificarne correttezza e completezza, alcune agenzie di stampa hanno attributo al presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, la seguente dichiarazione: “Se dovessimo dare la simulazione della pensione ai lavoratori parasubordinati, rischieremmo un sommovimento sociale”.
Tale simulazione può essere invece agevolmente effettuata dai lavoratori non precari.
La disparità di trattamento ha provocato la reazione negativa di tanti lavoratori, per i quali il futuro pensionistico è tutt’altro che roseo. Immediata è arrivata la rettifica da parte del presidente dell’Inps, con la quale ha cercato di correggere il tiro: “Non ho mai rilasciato una dichiarazione del genere.
Allo stato non è possibile fare alcuna simulazione per i lavoratori parasubordinati in quanto l’entità della loro pensione dipende da molte variabili”. La smentita non ha convinto molto.
Quella del metodo di calcolo della pensione dei lavoratori parasubordinati non è certo una questione che può a lungo sopportare la sordina istituzionale.