La cooperazione fra Europa e Africa troverà sicuramente di che giovarsi dalla collaborazione che alcune banche centrali europee, compresa quella italiana, hanno offerto a molte delle loro colleghe africane su temi molto generali, e altrettanto importanti, come la stabilità finanziaria, la resilienza e la governance.
Si tratta del primo importante passo in avanti nelle relazioni fra il circuito delle banche centrali europee e quelle africane, sulla cui importanza non dovremmo ingannarci. Le banche centrali, in Europa, sono state le apripista di una collaborazione fra gli stati europei che ha condotto prima alla nascita della Bce, e poi alla costruzione del progetto della moneta unica, del quale le banche centrali sono state i soggetti attuatori. Un fatto storico del quale dovremmo sempre ricordare l’importanza: una moneta nata senza un Tesoro alle spalle.
Un’esperienza che certo potrà giovare all’Africa, che da tempo, in seno all’Unione africana, discute di integrazione di mercato e moneta unica, pur con tutte le difficoltà che connotano discorsi del genere in un continente immenso e pieno di contraddizioni. Se è stato – ed è tuttora – difficile per noi europei procedere con la nostra costruzione istituzionale, figuratevi quanto debba esserlo – e sarà ancora – per l’Africa.
Questa è una delle ragioni per le quali dobbiamo, come Europa, prestare il nostro supporto ai nostri dirimpettai. E la collaborazione annunciata da Bankitalia va proprio in questa direzione.
Al progetto, che si sviluppa seguendo la linea della comunicazione UE “Verso una strategia globale per l’Africa” e con la nuova alleanza Africa‑Europa per gli investimenti e l’occupazione sostenibili, partecipano anche le banche centrali di Belgio, Francia, Germania, Lituania, Portogallo, Slovacchia e Spagna. Queste istituzioni metteranno a disposizione le proprie competenze delle banche centrali di Angola, Egitto, Ghana, Kenya, Marocco, Mozambico, Namibia, Sudafrica, Tanzania, Tunisia, Stati dell’Africa occidentale (BCEAO) e Stati dell’Africa centrale (BEAC).
“Si tratta di un progetto – spiega Bankitalia – che si svolgerà in Europa e in Africa e durerà due anni. L’iniziativa contribuisce all’obiettivo di sviluppo sostenibile in tema di lavoro dignitoso e crescita economica e punta a rafforzare la capacità delle banche centrali africane di attuare politiche monetarie efficaci, essenziali per la stabilità macroeconomica e la crescita economica”.
In sostanza, è il primo ingresso ufficiale del sistema delle banche centrali africane nell’internazionale dei banchieri centrali, anche se per adesso solo nella sezione europea. E’ una notizia positiva. Quindi non ne parlerà nessuno.
Maurizio Sgroi
giornalista socioeconomico
autore del libro “La storia della ricchezza”
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