Anche nell’Eurozona il contante perde fascino. Se ancora sfiora il 60 per cento la quantità di operazione svolte in contanti, il valore di queste operazioni regolate con strumenti elettronici è ormai superiore.
Se alle carte aggiungiamo i pagamenti fatti con dispositivi mobili, passati dal 1 al 4 per cento fra il 2019 e il 2022, la quota in valore dei pagamenti senza contanti arriva al 50 per cento, quando nel 2016 stava sotto il 40. Insomma, il denaro di carta, checché se ne pensi sta passando di moda, come quello di metallo tanto tempo fa.
E il fatto che ci siano i nostalgici, che magari lo collegano a un’idea alquanto bizzarra di libertà – libertà è poter disporre di denaro, guadagnato onestamente dopo averci pagato le tasse, non di banconote – o qualche soggetto border line che usa il cash per fare ciò che non sarebbe lecito, non diminuirà questa tendenza.
I soldi saranno sempre meno materiali. Questo non vuol dire che peseranno meno.
Maurizio Sgroi
giornalista socioeconomico
autore del libro “La storia della ricchezza”
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