Redazione
E' accaduto nella capitale che una benestante signora abbia comprato una casa, intestandola alla sua dama di compagnia, che con una scrittura privata ammetteva di non essere la vera proprietaria dell'immobile, impegnandosi a fare dell'appartamento ciò che in seguito l'acquirente occulta le avrebbe indicato. Vale a dire: restituirlo o cederlo a un terzo.
Dopo dieci anni di inerzia della proprietaria in pectore, è successo l'irreparabile e cioè che la dama di compagnia è diventata la vera proprietaria dell'appartamento, essendosi prescritto l'adempimento previsto dalla scrittura privata.
L'azione giudiziaria proposta dall'incauta "fiduciante" non è servita a farle riottenere quanto richiesto, dal momento che la decima sezione civile del Tribunale di Roma, con sentenza n. 3468/2011, ha dato ragione alla scaltra "fiduciaria".
Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Mai come in questo caso l'antico aforisma coglie nel segno.E, soprattutto, la dama ha fatto dama.