Redazione
In Cassazione ormai arriva di tutto e di più. Dopo le "stronzate" e lo "scioccarellino", ripreso anche dalla grande stampa, ora siamo agli "sputi".
Agli Ermellini è toccato così di dover chiarire quando gli "sputi" sono leciti e quando invece integrano il reato di deturpamento. Secondo i Giudici c’é reato "allorché, per la particolare densità, o perché reiterati, risultino idonei ad imbrattare il bene, sporcandolo e insudiciandolo".
In primo grado il caso era stato deciso con la condanna dell’imputato, reo di aver lanciato sputi contro un'autovettura. La condanna era stata poi annullata dal Tribunale in quanto "il semplice sputo non è idoneo a produrre un'alterazione quantomeno temporanea e superficiale della res, necessaria ai fini della configurazione del reato".
La Cassazione, da ultimo, con sentenza n. 45924/2011, ha cancellato l'assoluzione. Per fortuna che il processo agli animali, un tempo in auge, ormai non c’è più, altrimenti gli uccelli, da soli o in concorso (stormi), chissà quali condanne rischierebbero.