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Domenica, 05 Mag 2024

Il problema della Riforma dell'Università Italiana, tema da me trattato in diversi interventi sul Foglietto, riguarda ovviamente non solo gli aspetti della produzione scientifica, ma in modo imprescindibile quello dell'organizzazione didattica, incardinata su Laurea Triennale (LT), Laurea Magistrale (LM) e Dottorato.

In Italia non si fa una chiara distinzione fra Teaching University (TU) e Research University (RU), cosa che é invece netta per esempio negli USA, vale a dire nel sistema universitario che prendiamo a riferimento, ma che nella sostanza scimmiottiamo, senza mai mettere in discussione le prerogative medievali, che sono alla base del malessere del nostro sistema Universitario: quelle delle corporazioni Universitarie.

Con l'equivoco iniziale (Riforma Berlinguer) di dovere preparare con il percorso della LT, "professionisti" da immettere sul mercato, i Professori Universitari hanno molto abilmente sfruttato l'opportunità fornita loro da un quadro politico complice, per creare spazio alle loro discipline e quindi per ulteriormente favorire i loro interessi, non certo quelli degli studenti. Il tutto in modo coerente in un contesto governato dalle Corporazioni, dove si verifica che  l'Università diventa un'appendice degli Ordini Professionali. L'Universitas serve a preparare giovani aperti allo sviluppo e al progresso tecnologico, con una forte impostazione orientata alla ricerca. Se un giovane ha questa solida preparazione di base, poi può fare tranquillamente il professionista ... ma il professionista non potrà mai fare il Ricercatore.

Comunque, superato forse l'equivoco iniziale della Riforma Berlinguer, la LT dovrebbe avere una impostazione assolutamente generalista. Con una LT in sostanza non si diventa Geologi, Biologi o altro, ma si dovrebbe acquisire, per esempio nel caso di Scienze, una preparazione di base, per poi orientarsi con la LM verso un percorso "specialistico" (in Scienze della Terra, Biologia, Fisica, Chimica, etc).

In verità, il percorso da me prefigurato nella LT avrebbe molto più senso con una laurea Quadriennale (con 2 anni di impostazione generale, e 2 di indirizzo geologico, biologico, chimico etc). Questo percorso dovrebbe costituire appunto la TU. Dalla TU poi si dovrebbe accedere alla RU, vale a dire alla Graduate School, composta da LM e Dottorato. Questo é il precorso classico nelle Università anglo-sassoni. I corsi della LM, dovrebbero essere, appunto specialistici,con una offerta didattica molto più ampia (divisa in indirizzi), con pochissimi corsi obbligatori, e tutti gli altri assolutamente liberi, che gli studenti, con il supporto dei propri Tutori decidono di scegliere. Questo significa che il Tutore per la LM viene scelto all'inizio del percorso nella RU (Graduate School) e non verso la fine della LM.

I Corsi per il Dottorato dovrebbero essere (pochi) specialistici oppure a riempimento di crediti formativi imposti dai Tutori dei Dottorandi. Quelli a riempimento di debiti formativi andrebbero scelti fra i Corsi offerti nell'ambito dell'Università di appartenenza a livello sia di LT che di LM (insomma non si devono inventare nuovi corsi, specificamente per i Dottorandi). Viceversa rispetto a questo percorso che é la norma in tutte le Università serie del mondo, da noi si "inventano" Corsi di Base per il Dottorato, che sono un non senso assoluto. I percorsi per la LM e Dottorato dovrebbero essere necessariamente personalizzati. Va da sé poi il discorso che la scelta dei Tutori degli studenti, sia per la LM che per il Dottorato, dovrebbe essere fortemente orientata verso i Docenti/Ricercatori con elevata produttività scientifica, con l'esclusione di altri Docenti, che dovrebbero trovare collocazione essenzialmente nei Corsi della TU.

Per quanto riguarda il Dottorato c'è l'assoluta urgenza di interventi sui meccanismi d’accesso data l’inderogabile necessità di sottrarlo al “libero arbitrio” di gruppi, lobby, cordate. Un intervento in tal senso oltre a ridurre drasticamente, cioè a livelli meramente fisiologici, le “interferenze” nel processo di selezione per l’accesso al Dottorato avrebbe anche l’indubbio vantaggio, vista la prassi che oramai vede il Dottorato come passaggio obbligato nel percorso verso la docenza universitaria, di poter snellire e semplificare i meccanismi di accesso a questa ultima e le relative progressioni di carriera. Al pari di quello che avviene in Paesi cha hanno da tempo meccanismi rigorosi di accesso al Dottorato.

Nonostante gli sforzi che fa il Ministero per incentivare la qualità perdura nel nostro sistema (ad esempio nel mio Dipartimento) l'assegnazione di Dottorandi a Tutors con produzione scientifica ben al disotto della media dei Docenti del Dipartimento stesso. In alcuni casi si rasenta l'inverosimile. Questo mentre tutti sono all'affannosa ricerca di mettere le "carte bibliometriche" a posto secondo quanto richiede appunto il Ministero. Qualcuno si renderà conto che oltre le "carte" bisogna poi verificare la sostanza?

Per quanto riguarda la selezione dei Dottorandi basta prendere esempio da ciò che si fa da sempre negli USA (ma non solo), dove per la selezione si opera attraverso il Graduate Research Exam (GRE) che è un test di idoneità internazionale che si svolge 2-3 volte all'anno in tutti i Paesi del mondo, presso le Ambasciate e/o Consolati. Nel momento in cui ci si sottopone al test, il candidato indica anche le Università alle quali vuole che sia trasmesso il ranking ottenuto. L'idoneità é a numero aperto ed é acquisito se il risultato della prova é uguale o superiore alla media dei risultati della sessione.

La procedura suggerita, elimina il sistema delle quote che sconcerta per la pretesa di poter stabilire a priori che tra i vincitori - per definizione i migliori - un certo numero debba provenire da sede diversa da quella ove ha sede amministrativa il Dottorato o dall’estero. Il sistema delle quote - affirmative action - viene abbandonato anche da quei Paesi, pionieri nella sua introduzione, che si sono resi conto degli effetti perversi della sua applicazione.

Una volta ottenuta l'idoneità, il candidato viene "scelto" a svolgere il PhD presso una delle Università indicate dallo studente, che sarà seguito da un Professore di quella Università. Questo significa che il Professore X dell'Università Y è stato selezionato a monte quale Tutor di un Dottorando dall'Università Y sulla base del suo record scientifico. E il Professore/Tutor "prescelto" dall'Università Y, é costretto a scegliere il proprio Dottorando nell'ambito della lista degli idonei del GRE, quale che sia la sua posizione in graduatoria.

Il solo prerequisito é che lo studente sia risultato idoneo. Poi il Prof/Tutor si avvale nella sua scelta di interviste personali, di lettere di recommendation e altro. Insomma non esiste alcun concorso. Tutto si basa sul principio dell'assunzione di responsabilità da parte di chi fa la scelta, sulla base quindi di un'etica personale, e anche sul fatto che il Prof/Tutor ha interesse assoluto a scegliere il meglio che può, in quanto i risultati (pubblicazioni, brevetti) sono una risorsa per il Professore stesso e per la sua Istituzione.

Per chi non fosse molto informato su quello che succede nelle Università di punta degli USA (volenti o nolenti sono un riferimento), c’è la tendenza in queste Università a “delegare” sempre di più la formazione di base (Bachelors equivalenti alle nostre LT) a piccoli Colleges (che hanno un Corpo Docente di 7-10 persone, e che limitano il loro ruolo al rilascio del solo Bachelor), per dedicarsi completamente alla formazione di eccellenza a livello di Master e PhD.

Insomma, bisogna capire che le sfide economiche e di sviluppo del Paese Italia si vincono solo se si punta sul progresso tecnologico e sulla meritocrazia. Dottorati di eccellenza, apertura completa agli studenti stranieri (sempre e soltanto sulla base del merito) e meccanismi d'accesso sottratti agli interessa di bottega, sono una strada obbligata se non ci si vuole definitivamente terzomondizzare.

* Professore Ordinario in Geochimica Ambientale presso l'Università di Napoli Federico II e Adjunct prof. presso Virginia Tech, Blacksburg, VA, USA

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